- #AnniOTTANTA – The Alan Parsons Project – The Gold Bug/The Turn of a Friendly Card è il quinto album in studio del gruppo progressive rock britannico The Alan Parsons Project
- Quo vadis?, opera letteraria dello scrittore polacco Henryk Sienkiewicz, è un romanzo storico pubblicato dapprima a puntate nel 1894
- Quo vadis? è una miniserie televisiva diretta da Franco Rossi. È articolata in sei puntate, andate in onda nel 1985 su Rai Uno.
- Olga Karlatos, è una ex attrice e avvocatessa greca con cittadinanza bermudiana.
- Shari Lynn Belafonte è un’attrice, modella, scrittrice e cantante americana.
- #AnniOTTANTA – I Just Called to Say I Love You è un brano musicale scritto, prodotto e cantato da Stevie Wonder come parte della colonna sonora del film del 1984 La signora in rosso.
- #AnniOTTANTA – ENZO AVITABILE – CORRERE IN FRETTA / O’ SOUL MIO
- The Alan Parsons Project – The Gold Bug
The Turn of a Friendly Card è il quinto album in studio del gruppo progressive rock britannico The Alan Parsons Project, fondato da Alan Parsons ed Eric Woolfson, pubblicato nel 1980 dalla Arista Records.
Alan Parsons ed Eric Woolfsons registrano The Turn of a Friendly Card tra la fine del 1979 e l’inizio del 1980, per poi pubblicarlo nel novembre del 1980. Poiché dall’autunno del 1978 entrambi, con le rispettive famiglie, si sono nel Principato di Monaco per motivi fiscali, utilizzano come studio di registrazione lo Studio Acousti a Parigi. L’album riscuote un grande successo in termini di vendite, già nel luglio del 1981 supera i due milioni di dischi, che sarà inferiore solo all’album Eye in the Sky, raggiunge la tredicesima posizione nelle classifiche USA, ma è in Europa che spopola arrivando ovunque nella top venti ed in Austria e Germania al secondo posto. La permanenza nel Principato di Monaco e la scontata frequentazione del Casinò di Monte Carlo stimolano il tema dell’album che tratta del mondo del gioco e dei suoi rischi, raccontando a grandi linee la vita di un uomo di mezz’età che diviene insofferente e sfida la fortuna andando al casinò e giocandosi tutto e perdendo, dissipa tutto ciò che possiede.Come session-man viene confermato il team ormai consolidato con Ian Bairnson alle chitarre, David Paton al basso, Stuart Elliott alla batteria e come cantanti Chris Rainbow e Lenny Zakatek. L’unica new entry è Elmer Gantry che canta nel brano introduttivo May Be A Price To Pay. Dopo la partecipazione ai tre album precedenti non viene confermato il tastierista Duncan Mackay che viene sostituito allo strumento da Eric Woolfson ed Alan Parsons. La copertina di tutte le versioni dell’album mostra una vetrata che sembra appartenere a una chiesa, ma il dettaglio in vetro colorato è una carta da poker, il re di quadri. La grafica è realizzata dai musicisti rock e registi di videoclip Kevin Godley e Lol Creme.
Etichetta: | Arista – ARS 37123 |
---|---|
Formato: | Vinile, 7″, 45 RPM |
Uscita: | |
Genere: | Electronic |
- The Gold Bug (Strumentale) – 4:33 – Fischio umano, clavinet echeggiato, autoharp e clic con le dita: Alan Parsons • Chitarre e chitarra acustica con tremolo: Ian Bairnson • Basso e chitarra acustica con tremolo: David Paton • Batteria e triangolo rotante armonizzato: Stuart Elliott • Voci: Chris Rainbow • Sassofono: Session man non identificato
Il brano prende il nome dal titolo di un racconto di Edgar Allan Poe dove veniva risolto un enigma grazie alla crittografia. Nel 1984 dopo la pubblicazione dell’album Ammonia Avenue una famosa marca di liquori italiana decide di utilizzare la strumentale The Gold Bug come colonna sonora per gli spot della stagione 1984 e 1985 del brandy Stock 84. Nel brano vi è una parte in cui Alan Parsons fischiando, e Chris Rainbow con un vocalizzo imitano lo stile dei temi leggendari degli Spaghetti-western di Ennio Morricone. La strumentale è caratterizzata da un notevole assolo di sassofono contralto suonato da un session-man francese che però non compare fra i crediti del disco. A tutt’oggi Alan Parsons non ricorda il nome del sassofonista. (IT) «Ho avuto questa folle idea proprio verso la fine delle registrazioni di presentare un assolo di fisarmonica molto parigino su “Nothing Left To Lose”, di cui ero felicissimo. Non abbiamo mai avuto il nome del musicista e allo stesso modo il sassofonista di “The Gold Bug” è sempre rimasto anonimo.» (Alan Parsons novembre 2015, dal booklet del cd The Turn Of A Friendly Card – 35th Deluxe Anniversary Edition, 2015)
Quo vadis?, opera letteraria dello scrittore polacco Henryk Sienkiewicz, è un romanzo storico pubblicato dapprima a puntate nel 1894 sulla Gazzetta Polacca e quindi raccolto in un unico volume nel 1896, portò a livello internazionale la fama dell’autore, che per questo divenne Premio Nobel per la letteratura nel 1905.
Sullo sfondo della Roma imperiale, soffocata dalla tirannide di Nerone, viene narrata la storia d’amore contrastata e impossibile fra Ligia, una cristiana proveniente dai Ligi, e Marco Vinicio, patrizio romano. Il loro è un amore solcato dalle differenze ideologiche che dividono i loro mondi: quello pagano, nel suo massimo splendore di gloria e nella sua massima decadenza morale, e quello dei cristiani delle catacombe, impregnato di preghiera e amore fraterno. La loro storia affonda dunque in quella serie di avvenimenti storici che condurranno al grande incendio di Roma del 64 e, di conseguenza, alla successiva persecuzione anti-cristiana. Sienkiewicz decise di dare questo titolo al suo romanzo in ricordo del famoso episodio – ripreso da una tradizione popolare non contenuta nei Vangeli – nel quale Gesù appare a san Pietro, il quale gli rivolge appunto la domanda: Quo vadis, Domine? (Dove vai, Signore?).
Quo vadis? è una miniserie televisiva diretta da Franco Rossi. È articolata in sei puntate, andate in onda nel 1985 su Rai Uno.
- Prima puntata
Nella prima puntata Vinicio chiede aiuto a suo padre, che gli consiglia di rapire la giovane. Ma l’uomo la ama immensamente e non si sognerebbe mai di compiere un simile gesto. Spinto dal desiderio, decide di confidarle il suo folle amore, ma ella lo respinge e si allontana misteriosamente. - Seconda puntata
Vinicio insegue Licia mentre si reca nelle catacombe a pregare insieme ai compagni della sua comunità. Essendo un soldato al servizio dell’imperatore Nerone, che disprezza i cristiani a tal punto da farli uccidere nel Colosseo, Vinicio si trova di fronte a una decisione che gli cambierà la vita: restare nascosto o arrestare tutti. - Terza puntata
I cristiani escono dalla catacomba seguiti a loro insaputa da Vinicio. Dinanzi a loro si apre uno spettacolo crudele e sanguinoso: l’incendio di Roma. Ovunque riecheggiano le grida disperate della gente, che corre terrorizzata da un angolo all’altro per sfuggire alla morte. A causa del panico, la comunità cristiana viene divisa e di Licia si perdono le tracce. - Quarta puntata
Vinicio decide di abbandonare Roma, seguendo il capo della comunità cristiana, che si rivelerà essere San Pietro. L’uomo gli insegnerà i fondamenti della sua religione e lo convertirà con un rito sacro. - Quando Vinicio si allontana dal sentiero per cercare del cibo, viene arrestato dalle guardie romane. Tornato sul posto, al limite della strada, Vinicio nota che si ergono delle croci e riconosce crocifisso il suo compagno. In preda alla rabbia, si attribuisce le colpe e sradica le piante che trova sul suo cammino, spaventando le greggi e gli animali.
- Quinta puntata
Il protagonista torna in città alla ricerca di Licia, che è introvabile. Improvvisamente delle guardie lo arrestano scambiandolo per un pazzo senza tetto. Liberatosi dalla stretta degli uomini, Vinicio fugge verso un enorme casolare abbandonato, in cui si nasconde credendo di aver seminato le guardie, ma i richiami di queste ultime penetrano la sua testa: «Dove sei? Ti conviene farti trovare perché se scoviamo il tuo nascondiglio ti sgozziamo vivo, hai capito, barbone?». Allora l’uomo afferra un pugnale e da dietro una colonna di marmo aspetta la guardia che lo sta cercando in quella stanza e compie un gesto che non aveva mai fatto, o almeno non lo aveva mai fatto direttamente: uccidere. Entrata la seconda guardia nella stanza, nota con accortezza il cadavere del suo collega, mentre l’assassino è fuggito in un’altra sala senza essere visto, utilizzando un piccolo corridoio. Alla fine vengono eliminate tutte le guardie e il giovane esce dalla casa che lo ha macchiato di pesanti crimini, e ode le grida disperate di Licia provenire dal Colosseo. - Sesta puntata
Licia viene salvata dalla carneficina dei cristiani da un gladiatore che sembra apparso dal nulla, il suo nome è Ursus. Dietro gli spalti i due si baciano e Licia confessa all’uomo misterioso di essersi invaghita di lui, quando poi egli calerà la maschera e la donna riconosce nel suo salvatore l’uomo che tanto l’aveva desiderata scoppia a piangere, credendo che fosse un suo nemico e che se non avesse accettato la sua proposta sarebbe stata uccisa. Invece Vinicio le inizia a recitare una preghiera cristiana e Licia capisce che si tratta di un romano convertitosi alla sua religione. Lo scenario si sposta a vent’anni dopo, con i due che vivono con i loro bambini in una maestosa dimora. it.wikipedia.org
Olga Karlatos, pseudonimo di Olga Vlassopulos, è una ex attrice e avvocatessa greca con cittadinanza bermudiana.
Nota per la bellezza dei suoi occhi, tra la fine degli anni sessanta ed i primi anni settanta ha avuto anche una breve carriera di cantante, incidendo un EP e alcuni 45 giri in francese e italiano, compresa la sigla dello sceneggiato Eneide di cui fu protagonista nei panni di Didone, la leggendaria regina di Cartagine. Nel 1975 prende parte al film Amici miei, diretto da Mario Monicelli, in cui interpreta Donatella, moglie infelice del chirurgo Sassaroli, che lascia per l’architetto Melandri.
Nel corso degli anni ottanta ha interpretato una piccola parte nel capolavoro di Sergio Leone C’era una volta in America, ha partecipato al film di Mauro Bolognini La storia vera della signora dalle camelie, con Isabelle Huppert, e al film musical Purple Rain, con Prince, in cui interpreta la madre del cantante. Ha abbandonato le scene nei primi anni novanta. Nel 2007, all’età di sessant’anni, si è laureata in giurisprudenza all’Università del Kent e due anni dopo è divenuta membro dell’Associazione Avvocati delle Bermuda, dove si era trasferita (prendendone anche la cittadinanza) con il marito, il produttore e regista americano Arthur Rankin Jr. con cui era sposata dal 1983, dopo la separazione dal regista e connazionale Nikos Papatakis.
Shari Lynn Belafonte è un’attrice, modella, scrittrice e cantante americana. La figlia del cantante Harry Belafonte, ha iniziato la sua carriera come modella prima di fare il suo debutto sul grande schermo nel film drammatico del 1982 Se tu potessi vedere quello che sento. È meglio conosciuta per il suo ruolo di Julie Gillette nella serie della ABC Hotel dal 1983 al 1988. In seguito è diventata protagonista della serie di fantascienza canadese Oltre la realtà (1991-93). Belafonte ha anche pubblicato due album in studio negli anni ’80 e ha recitato sul palco negli anni successivi. Belafonte ha iniziato la sua carriera come modella, diventando una cover girl di successo e apparendo in spot pubblicitari per Calvin Klein jeans. Ha fatto il suo debutto cinematografico nel 1982 nei film Time Walker e Se tu potessi vedere quello che sento. Ha poi lavorato come assistente di produzione e assistente alla regia nella televisione pubblica costa orientale prima di trasferirsi a Los Angeles, dove è diventata assistente del pubblicista presso Hanna-Barbera produzioni. Mentre si bagnava le mani “dietro le quinte”, ha anche ricevuto una serie di incarichi di modella e commerciali ed era nota per essere apparsa sulle copertine di oltre 300 riviste a partire dal 2015. Altri lungometraggi includono Zona di velocità, la commedia horror realizzata per la televisione L’ora di mezzanotte, in cui ha anche cantato una canzone intitolata “Get Dead”, e Fuoco, ghiaccio e dinamite.
Il produttore televisivo Aaron Spelling ha scelto Belafonte come finalista per Julie Rogers su gli angeli di Charlie, un ruolo scritto pensando a lei specificatamente, ma la parte invece è andata a Tanya Roberts. Nel 1981 è stata scelta come modella in un episodio della seconda stagione di Hart to Hart. Nel 1990, Belafonte ha fatto il suo debutto teatrale in Tamara, interpretando il ruolo principale nella lunga produzione di Los Angeles. Poco dopo, ha interpretato il ruolo della dottoressa Laura Wingate in Rete USA serie drammatica di Oltre la realtà, che è andato in onda per due stagioni dal 1991 al 1993. Ha recitato in numerosi film per la televisione negli anni ’90, tra cui Seta francese (1994) con protagonista Susan Lucci, Le cronache di Heidi (1995) con protagonista Jamie Lee Curtis, Babylon 5: Thirdspace (1998) e Amare Evangeline (1999). Inoltre, ha co-ospitato la serie sindacata Stili di vita con Robin Leach e Shari Belafonte (1994-95), una versione aggiornata del programma di firma di Leach, Stili di vita dei ricchi e famosi. Nel 2006 ha ospitato un programma di viaggio chiamato “Travels In Messico E il caraibico Con Shari Belafonte ” su NYC Media.
I Just Called to Say I Love You è un brano musicale scritto, prodotto e cantato da Stevie Wonder come parte della colonna sonora del film del 1984 La signora in rosso. Il brano è una ballata romantica abbastanza ritmata, in cui l’autore descrive come qualunque giornata ordinaria può diventare magica, se si confessano i propri sentimenti alla persona amata. Si tratta di una delle canzoni più “semplici” di Stevie Wonder, lontana dalle sperimentazioni anni Settanta, e pienamente in linea con lo stile anni Ottanta, fatto di sintetizzatori e drum machine. Per questa ragione, il brano non fu apprezzato dalla critica musicale alla sua uscita, anche se il pubblico premiò il disco, rendendolo uno dei maggiori successi del cantante. Il brano ha inoltre vinto l’Oscar e il Golden Globe alla miglior canzone originale.
La canzone rimase in vetta alla Billboard Hot 100 per tre settimane, dal 13 ottobre 1984, diventando anche il primo, ed unico, singolo di Wonder in testa alla classifica britannica, dove invece rimase per ben sei settimane. Fra gli altri riconoscimenti della canzone vanno ricordati un Golden Globe ed un oscar per la migliore canzone. La canzone utilizza un campionamento di (Sittin’ on) the Dock of the Bay di Otis Redding del 1968.
Sempre nel 1984, la cantante Dalida pubblica nell’album Dali una cover in lingua francese di questo brano, con il titolo Pour te dire je t’aime.
Anche Johnny Dorelli ha incluso una sua versione del pezzo nell’album Mi son svegliato e c’eri tu del 1989, con l’accompagnamento dell’orchestra di Augusto Martelli. it.wikipedia.org
- Stevie Wonder – I Just Called To Say I Love You
Etichetta: | Motown – ZB 61451 |
---|---|
Formato: | Vinile, 7″, 45 RPM, Single |
Uscita: | |
Genere: | Electronic, Funk / Soul |
- ENZO AVITABILE – CORRERE IN FRETTA / O’ SOUL MIO
- Released: 1984
- Genre: Funk / Soul, Jazz
- Bass, Executive Producer — Rino Avitabile
- Chorus — Linda Westley, Naimy Hackett
- Drums — Carlo Avitabile
- Guitar — Piero Gallo
- Management — Aldo Foglia
- Photography — Guido Harari
- Piano, Keyboards, Arranged By [Keyboards Arranged By] — Marcello Ferrante
- Recorded By, Mixed By — Renato Cantele
- Trumpet, Flugelhorn — Toni Stotuti
- Vocals, Alto Saxophone, Tenor Saxophone, Baritone Saxophone, Producer, Music By, Lyrics By, Arranged By — Enzo Avitabile
Etichetta: | EMI – 06 1186947 |
---|---|
Formato: | Vinile, 7″, Single, 45 RPM |
Paese: | Italy |
Uscita: | |
Genere: | Funk / Soul |
- Blu Parthenope Eventi e Comunicazione –
- Vesuvio, 365 giorni da raccontare
- Instagram – bluparthenopeeventi
- Blog – L’ALBERO DELLE IDEE
- Blog – I VESUVIO