#alTempoNelTempo – 1987 -Le elezioni politiche in Italia

Le elezioni politiche in Italia del 1987 per il rinnovo dei due rami del Parlamento Italiano – la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica – si tennero domenica 14 e lunedì 15 giugno 1987. Le elezioni politiche del 1987 si tennero con il sistema di voto introdotto con il decreto legislativo luogotenenziale n. 74 del 10 marzo 1946, dopo essere stato approvato dalla Consulta Nazionale il 23 febbraio 1946. Concepito per gestire le elezioni dell’Assemblea Costituente previste per il successivo 2 giugno, il sistema fu poi recepito come normativa elettorale per la Camera dei deputati con la legge n. 6 del 20 gennaio 1948.

Per quanto riguarda il Senato della Repubblica, i criteri di elezione vennero stabiliti con la legge n. 29 del 6 febbraio 1948 la quale, rispetto a quella per la Camera, conteneva alcuni piccoli correttivi in senso maggioritario, pur mantenendosi anch’essa in un quadro largamente proporzionale. Secondo la suddetta legge del 1946, i partiti presentavano in ogni circoscrizione una lista di candidati. L’assegnazione di seggi alle liste circoscrizionali avveniva con un sistema proporzionale utilizzando il metodo dei divisori con quoziente Imperiali; determinato il numero di seggi guadagnati da ciascuna lista, venivano proclamati eletti i candidati che, all’interno della stessa, avessero ottenuto il maggior numero di preferenze da parte degli elettori, i quali potevano esprimere il loro gradimento per un massimo di quattro candidati. I seggi e i voti residuati a questa prima fase venivano raggruppati poi nel collegio unico nazionale, all’interno del quale gli scranni venivano assegnati sempre col metodo dei divisori, ma utilizzando ora il quoziente Hare naturale ed esaurendo il calcolo tramite il metodo dei più alti resti. Differentemente dalla Camera, la legge elettorale del Senato si articolava su base regionale, seguendo il dettato costituzionale (art. 57).

Ogni Regione era suddivisa in molti collegi uninominali. All’interno di ciascun collegio, veniva eletto il candidato che avesse raggiunto il quorum del 65% delle preferenze: tale soglia, oggettivamente di difficilissimo conseguimento, tradiva l’impianto proporzionale su cui era concepito anche il sistema elettorale della Camera Alta. Qualora, come normalmente avveniva, nessun candidato avesse conseguito l’elezione, i voti di tutti i candidati venivano raggruppati in liste di partito a livello regionale, dove i seggi venivano allocati utilizzando il metodo D’Hondt delle maggiori medie statistiche e quindi, all’interno di ciascuna lista, venivano dichiarati eletti i candidati con le migliori percentuali di preferenza.

Le circoscrizioni della Camera dei deputati furono le seguenti:

  1. Torino (Torino, Novara, Vercelli);
  2. Cuneo (Cuneo, Alessandria, Asti);
  3. Genova (Genova, Imperia, La Spezia, Savona);
  4. Milano (Milano, Pavia);
  5. Como (Como, Sondrio, Varese);
  6. Brescia (Brescia, Bergamo);
  7. Mantova (Mantova, Cremona);
  8. Trento (Trento, Bolzano);
  9. Verona (Verona, Padova, Vicenza, Rovigo);
  10. Venezia (Venezia, Treviso);
  11. Udine (Udine, Belluno, Gorizia);
  12. Bologna (Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì);
  13. Parma (Parma, Modena, Piacenza, Reggio Emilia);
  14. Firenze (Firenze, Pistoia);
  15. Pisa (Pisa, Livorno, Lucca, Massa e Carrara);
  16. Siena (Siena, Arezzo, Grosseto);
  17. Ancona (Ancona, Pesaro, Macerata, Ascoli Piceno);
  18. Perugia (Perugia, Terni, Rieti);
  19. Roma (Roma, Viterbo, Latina, Frosinone);
  20. L’Aquila (Aquila, Pescara, Chieti, Teramo);
  21. Campobasso (Campobasso, Isernia;
  22. Napoli (Napoli, Caserta);
  23. Benevento (Benevento, Avellino, Salerno);
  24. Bari (Bari, Foggia);
  25. Lecce (Lecce, Brindisi, Taranto);
  26. Potenza (Potenza, Matera);
  27. Catanzaro (Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria);
  28. Catania (Catania, Messina, Siracusa, Ragusa, Enna);
  29. Palermo (Palermo, Trapani, Agrigento, Caltanissetta);
  30. Cagliari (Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano);
  31. Valle d’Aosta (Aosta);
  32. Trieste (Trieste).

Le circoscrizioni del Senato della Repubblica invece erano le seguenti:

  1. Piemonte;
  2. Valle D’Aosta;
  3. Lombardia;
  4. Trentino-Alto Adige;
  5. Veneto;
  6. Friuli-Venezia Giulia;
  7. Liguria;
  8. Emilia-Romagna;
  9. Toscana;
  10. Umbria;
  11. Marche;
  12. Lazio;
  13. Abruzzo;
  14. Molise;
  15. Campania;
  16. Puglia;
  17. Basilicata;
  18. Calabria;
  19. Sicilia;
  20. Sardegna.

Il PSI guidato da Bettino Craxi (che tra il 1983 e il 1987 aveva guidato due governi di pentapartito) ottenne il miglior risultato dal 1958. La DC recuperò consensi rispetto al 1983: fu un proprio esponente, Giovanni Goria, il Presidente del Consiglio nominato dopo questa consultazione. Il PCI, alle prime elezioni dopo la morte di Enrico Berlinguer (avvenuta tre anni prima), perse diversi voti e questa fu l’ultima consultazione per il rinnovo di Camera e Senato a cui partecipò.

Le consultazioni registrarono l’ingresso in Parlamento delle Liste Verdi, che ottennero complessivamente 1.603.400 voti eleggendo 13 deputati e un senatore, ed ebbero una grossa risonanza sulla stampa internazionale per l’elezione alla Camera di Ilona Staller, pornostar di origini ungheresi in arte «Cicciolina», candidata nel Partito Radicale e votata con 19.886 preferenze. L’elezione di Cicciolina rubò la scena ad altri vip come i cantanti Domenico Modugno e Gino Paoli, o come Giorgio Strehler, passato dalla militanza socialista a Sinistra Indipendente. Iniziava inoltre la sua storia parlamentare anche la Lega Lombarda, che ottenne un seggio in entrambi i rami del Parlamento, eleggendo deputato Giuseppe Leoni e senatore Umberto Bossi.

Principali forze politiche
Democrazia Cristiana (DC)Centro
Partito Comunista Italiano (PCI)Sinistra
Partito Socialista Italiano (PSI)Centro-sinistra
Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale (MSI-DN)Estrema destra
Partito Repubblicano Italiano (PRI)Centro
Partito Socialista Democratico Italiano (PSDI)Centro-sinistra
Partito Liberale Italiano (PLI)Centro-destra
Partito Radicale (PR)Centro-sinistra
Lista Verde (LV)Sinistra
Democrazia Proletaria (DP)Estrema sinistra

Elezioni politiche in Italia del 1987 – wikipedia.org

Elezioni 1987, si avvia alla fine “la Repubblica dei partiti” contropiano.org

#alTempoNelTempo 1987 Edoardo Bennato

Era una festa sembrava una guerra
 era Roma sembrava il Vietnam!

 Tutti al concerto, transenne per terra
 e la musica non si farà!...

 Niente canzoni, stasera è di scena
 un processo alle celebrità!
 Chi sta sul palco è un istrione o un poeta
 smascheriamo le sue vanità!....

#alTempoNelTempo “Questa sera alla festa devo avere il coraggio Di chiederle di ballare”

  1. #AnniOTTANTALuca Barbarossa / Fausto Leali – Roberto / Notte D’Amore
  2. #AnniNOVANTAWhitney Houston – I Will Always Love You
  3. Guardia del corpo (The Bodyguard) è un film del 1992 diretto da Mick Jackson, con protagonisti Kevin Costner e Whitney Houston.
  4. #AnniNOVANTAIl canzoniere delle feste è stato un varietà televisivo della domenica e del lunedì sera di Rai 2 condotto da Loretta Goggi andato in onda in tre puntate da domenica 21 dicembre 1992 a lunedì 4 gennaio 1993 alle 20:40.
  5. #AnniNOVANTA l World Food Day Concert è stato un concerto evento gratuito organizzato nei pressi del Colosseo a Roma il 27 ottobre 1996 per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.
  6. #AnniNOVANTA IRENE GRANDI – IRENE GRANDI
  7. #AnniNOVANTA Jam & Spoon Feat. Plavka – Right In The Night (Fall In Love With Music)/Asturias (Leyenda) è una composizione per pianoforte di Isaac Albéniz. Asturias nasce nei primi anni 1890, all’epoca del soggiorno londinese di Albéniz.
Roberto pensava: "Se mi lavo i capelli
Sarà più facile farsi notare
Questa sera alla festa devo avere il coraggio
Di chiederle di ballare
La stringerò più forte che posso
Per farla sentire al sicuro
Stando attento a non diventare rosso
Se qualcuno mi prende in giro
Luca Barbarossa / Fausto Leali – Roberto / Notte D’Amore

Luca Barbarossa-Roberto / Notte D'Amore copertina album
Etichetta:CBS – JC 15205
Formato:Vinile, 7″, 45 RPM, Jukebox
Uscita:
Genere:Pop
Stile:VocalChanson
ALuca Barbarossa Roberto Producer – Antonio Coggio, Calycanthus Written-By – Luca Barbarossa Producer – Antonio Coggio, Calycanthus Written-By – Luca Barbarossa4:05
AAFausto LealiNotte D’Amore Arranged By – Pinuccio Pirazzoli Executive-Producer – Alberto Martinelli Producer [Produzione Artistica] – Toto Cutugno Written-By – F. Leali, S. Cutugno Arranged By – Pinuccio Pirazzoli Executive-Producer – Alberto Martinelli Producer [Produzione Artistica] – Toto Cutugno Written-By – F. Leali, S. Cutugno4:17
Whitney Houston – I Will Always Love You
Whitney Houston-I Will Always Love You copertina album
Etichetta:Arista – 74321 12065 2, BMG Eurodisc Ltd. – 74321 12065 2
Formato:CD, Single
Uscita:
Genere:Funk / SoulPop
Stile:SoulBallad
  • I Will Always Love You
  • Arranged By [Vocal Arrangement] – Whitney Houston
  • Producer – David Foster
  • Written-By – Dolly Parton

Guardia del corpo (The Bodyguard) è un film del 1992 diretto da Mick Jackson, con protagonisti Kevin Costner e Whitney Houston. La sceneggiatura era stata in origine pensata da Lawrence Kasdan per un film con Steve McQueen e Diana Ross nel 1976.

Frank Farmer, un ex agente della scorta presidenziale che si è dedicato alla più redditizia professione di guardia personale, viene contattato da Bill Devaney, manager della bella popstar e attrice Rachel Marron, per vigilare sull’incolumità della donna che riceve lettere minatorie da uno sconosciuto. Dapprima riluttante, Farmer si fa convincere e cerca di rendere efficienti i sistemi di sicurezza assai precari che proteggono la principesca villa di Rachel e del figlio Fletcher. Ben presto deve far fronte al carattere arrogante della donna, del suo addetto stampa, e arriva a vie di fatto con il corpulento guardaspalle, Tony, dopo averla sottratta ad una pericolosa apparizione in un locale. Dopo aver convinto Rachel ad avere una condotta più prudente, Frank la accompagna fuori a cena e passano la notte assieme.Dopo l’effimero incontro Frank riprende a fatica il controllo, suscitando in Rachel un risentimento che si concretizza a Miami: durante un gala di beneficenza Rachel per ripicca nei confronti di Frank finge di cedere alle attenzioni di Greg Portman, un ex agente della CIA ed ora collega di Frank. L’arrivo di una telefonata minatoria nel camerino di Rachel convince tutti del pericolo incombente: Frank decide così di portare Rachel, Fletcher e la sorella di Rachel, Nicki, nello chalet di suo padre, Herb Farmer, al Nord. In montagna Nicki cerca di sedurre Frank senza successo.

The Bodyguard: Original Soundtrack Album è la colonna sonora più venduta di tutti i tempi. È stata certificata come disco di diamante negli Stati Uniti (cioè almeno 10 milioni di dischi venduti). Nel mondo le vendite hanno superato i 45 milioni di copie. Inoltre, la cover interpretata da Whitney Houston di I Will Always Love You ha venduto oltre 20 milioni di copie nel mondo. La colonna sonora conta anche altri successi come I’m Every Woman, Queen of the Night e I Have Nothing.

  • Le ultime scene del film sono ambientate durante una fittizia 67ª cerimonia dei Premi Oscar, che nella realtà, si è svolta nel 1995, tre anni dopo l’uscita del film.
  • Nel film, durante la fittizia cerimonia degli Oscar, I Have Nothing vince il premio per la migliore canzone, mentre nella reale cerimonia degli Oscar, la stessa canzone, con musica di David Foster e testo di Linda Thompson, e Run to You ricevettero la candidatura senza vincere. it.wikipedia.org
  • Riconoscimenti
  • 1993 – Premi Oscar
  • Candidatura alla Miglior canzone originale
  • Grammy Award
  • Record dell’anno a Whitney Houston
  • Candidatura alla Miglior colonna sonora

Il canzoniere delle feste è stato un varietà televisivo della domenica e del lunedì sera di Rai 2 condotto da Loretta Goggi andato in onda in tre puntate da domenica 21 dicembre 1992 a lunedì 4 gennaio 1993 alle 20:40. Con Il canzoniere delle feste la Goggi torna in Rai dopo l’esperienza dell’anno precedente su Telemontecarlo con Festa di compleanno, conducendo dal pala ghiaccio di Marino, una trasmissione in tre speciali dedicata alle imminenti festività natalizie. Ogni puntata è dedicata ai tre avvenimenti festivi: per Natale la trasmissione è dedicata a tutta la famiglia, per Capodanno ai giovani e per la Befana ai bambini.

Ogni ospite del programma porta al pala ghiaccio un regalo misterioso. Attraverso un gioco mimato, i vip devono far indovinare al pubblico in sala ed a casa cosa contiene il pacco-regalo. La conduttrice si produce nelle sue famose imitazioni, e viene accompagnata da una grande orchestra diretta da Federico Capranica, nell’interpretazione di medley di canzoni natalizie. Del cast fisso della trasmissione fanno parte Carmen Russo che si esibisce in spettacolari balletti su ghiaccio, con le coreografie di Enzo Paolo Turchi, il duo comico di Malandrino e Veronica ed il comico Salvatore Marino. La prima puntata del programma, ideato da Adriano Aragozzini e Marcello Mancini, è andata in onda di domenica, mentre le due successive di lunedì. La Goggi, come di consueto si produce nei numeri musicali e nelle sue storiche imitazioni, tra cui spicca quella dell’allora presidente del consiglio Giuliano Amato che suscitò non poche polemiche.

Il World Food Day Concert è stato un concerto evento gratuito organizzato nei pressi del Colosseo a Roma il 27 ottobre 1996 per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura in vista del summit mondiale sull’alimentazione del 13-17 novembre. L’evento, della durata di cinque ore, fu condotto da Linus, Giovanna Cipriani e Federica Panicucci e trasmesso in diretta da Rai 2.

  • Artisti
  • In ordine alfabetico:
  • Italia Sardegna Tenores di Bitti
  • Irlanda Africa Afro-Celt Sound System
  • Guinea Alì Vague Trio
  • Italia Ambrogio Sparagna
  • Kenya Ayub Ogada
  • Italia Bosio Big Band
  • Italia Claudio Baglioni (Ambasciatore artistico della FAO)
  • Italia Francesco De Gregori
  • Stati Uniti Fun Lovin’ Criminals
  • Madagascar Justin Vali Trio
  • Martinica Kali
  • Zaire Kanyinda Mukala
  • Algeria Khaled
  • Italia Luca Carboni
  • Cina Ma Li Chinese Trio
  • Portogallo Maria João Pires
  • Senegal Youssou N’Dour

Nei pressi della zona del Colosseo, il comitato non-profit Artù e il direttore artistico Pasquale Minieri allestirono il Koiné Global Village, un piccolo villaggio dedicato alla comunanza tra i popoli dove si svolsero seminari, stage e laboratori interculturali. Vi furono per esempio corsi di capoeira, di danze sudafricane e indiane e di percussioni, oppure piccole esibizioni di gruppi etnici. Il villaggio rimase aperto per cinque giorni, dal 22 al 27 ottobre 1996.

La Rai si occupò della trasmissione radio e televisiva dell’evento: in Italia su Rai 2 e in oltre 22 Paesi del mondo via satellite tramite Rai International. La sigla della trasmissione televisiva è Koiné, scritta da Claudio Baglioni e cantata dal vivo in chiusura dell’evento. La canzone venne inclusa nell’EP di Baglioni Noi no (Noi, mai più) uscito nel 1998 e in esclusiva per il CLAB.

IRENE GRANDI – IRENE GRANDI
Irene Grandi-Irene Grandi copertina album

Irene Grandi è l’album di debutto della cantante italiana Irene Grandi, pubblicato il 26 maggio 1994. Uscito poco dopo la sua partecipazione al Festival di Sanremo 1994, dove si aggiudicò il 4º posto nella categoria “Nuove proposte” con il brano Fuori, fu subito un successo, tanto che nello stesso anno ne venne fatta una speciale edizione per il mercato tedesco. Alcuni dei singoli di lancio sono stati firmati da noti cantautori: Sposati! Subito! è stata scritta da Eros Ramazzotti, T.V.B. da Jovanotti. Nell’album è contenuta anche una cover del noto brano (You Make Me Feel Like) A Natural Woman.

Formazione
Irene Grandi – voce, cori
Telonio – chitarra acustica, cori, chitarra elettrica
Riccardo Galardini – chitarra acustica, chitarra elettrica
Massimo Pacciani – batteria, percussioni
Cesare Chiodo – basso
Eric Buffat – tastiera, cori, programmazione, pianoforte
Gianni Salvatori – chitarra acustica, cori, chitarra elettrica
Dado Parisini – tastiera, cori, pianoforte
Giacomo Castellano – chitarra
Stefano Allegra – basso
Stefano Cantini – sax
Antonella Pepe, Rossella Ruini, Leonardo Abbate – cori

Etichetta:CGD – 4509-95632-2, CGD – 4509 95632 2
Formato:CD, Album
Paese:Italy
Uscita:
Genere:Rock, Pop
Stile:Vocal, Pop Rock, Soft Rock

Right in the Night (Fall in Love with Music) è un brano musicale dance del duo tedesco Jam & Spoon, pubblicato nel 1993 come singolo dall’etichetta discografica Dance Pool. Ispirato al brano classico Asturias di Isaac Albéniz e trasmesso in Italia nella primavera-estate 1994, il singolo venne presentato al Festivalbar e incluso nell’omonima compilation. Discreto successo in Nuova Zelanda, Austria, Norvegia, Svizzera e Paesi Bassi, raggiunse il secondo posto in Australia ed Italia.

Jam & Spoon-Right In The Night (Fall In Love With Music) copertina album
Jam & Spoon Feat. Plavka – Right In The Night (Fall In Love With Music)
Etichetta:JAM! – JAM 659855 2, JAM! – 659855 2, Dance Pool – DAN 659855 2, Dance Pool – 659855 2
Formato:CD, Maxi-Single
Uscita:
Genere:Electronic
Stile:Trance, Euro House

Asturias (Leyenda) è una composizione per pianoforte di Isaac Albéniz. Asturias nasce nei primi anni 1890, all’epoca del soggiorno londinese di Albéniz. A dispetto del nome, non vi è relazione con la tradizione musicale delle Asturie: oltre a richiamare piuttosto il flamenco andaluso, inizialmente il brano non viene affatto pubblicato sotto questo titolo. Nel darlo alle stampe da Pujol a Barcellona nel 1892, Albéniz lo concepisce come preludio della raccolta Cantos de España. Soltanto in seguito esso diverrà il quinto movimento della Suite española, pubblicato dopo la morte di Albéniz con il titolo attuale e il sottotitolo Leyenda (1911). Brano caratteristico e suggestivo, Asturias è una delle composizioni più popolari del maestro catalano. Parte del suo successo internazionale si deve alle trascrizioni per chitarra cui si presta, e quindi alle esecuzioni che ne hanno offerto i grandi interpreti di questo strumento, fra i quali spicca il nome di Andrés Segovia, e all’orchestrazione che le ha dato Rafael Frühbeck de Burgos. Non mancano le citazioni, in particolare del tema principale, che trascendono i confini dei generi musicali. Si ricorda quella resa dalla chitarra di Robby Krieger con variazioni minimali nell’incipit di Spanish Caravan dei Doors. Anche il brano Middle of the Night di Elley Duhé è basato sulla melodia di Asturias.

#alTempoNelTempo “O discorsi che non vanno più…”

  1. #AnniOTTANTA – The Alan Parsons Project – The Gold Bug/The Turn of a Friendly Card è il quinto album in studio del gruppo progressive rock britannico The Alan Parsons Project
  2. Quo vadis?, opera letteraria dello scrittore polacco Henryk Sienkiewicz, è un romanzo storico pubblicato dapprima a puntate nel 1894
  3. Quo vadis? è una miniserie televisiva diretta da Franco Rossi. È articolata in sei puntate, andate in onda nel 1985 su Rai Uno.
  4. Olga Karlatos, è una ex attrice e avvocatessa greca con cittadinanza bermudiana.
  5. Shari Lynn Belafonte è un’attrice, modella, scrittrice e cantante americana.
  6. #AnniOTTANTA – I Just Called to Say I Love You è un brano musicale scritto, prodotto e cantato da Stevie Wonder come parte della colonna sonora del film del 1984 La signora in rosso.
  7. #AnniOTTANTA – ENZO AVITABILE – CORRERE IN FRETTA / O’ SOUL MIO
The Alan Parsons Project-The Gold Bug copertina album
  • The Alan Parsons Project – The Gold Bug

The Turn of a Friendly Card è il quinto album in studio del gruppo progressive rock britannico The Alan Parsons Project, fondato da Alan Parsons ed Eric Woolfson, pubblicato nel 1980 dalla Arista Records.

Alan Parsons ed Eric Woolfsons registrano The Turn of a Friendly Card tra la fine del 1979 e l’inizio del 1980, per poi pubblicarlo nel novembre del 1980. Poiché dall’autunno del 1978 entrambi, con le rispettive famiglie, si sono nel Principato di Monaco per motivi fiscali, utilizzano come studio di registrazione lo Studio Acousti a Parigi. L’album riscuote un grande successo in termini di vendite, già nel luglio del 1981 supera i due milioni di dischi, che sarà inferiore solo all’album Eye in the Sky, raggiunge la tredicesima posizione nelle classifiche USA, ma è in Europa che spopola arrivando ovunque nella top venti ed in Austria e Germania al secondo posto. La permanenza nel Principato di Monaco e la scontata frequentazione del Casinò di Monte Carlo stimolano il tema dell’album che tratta del mondo del gioco e dei suoi rischi, raccontando a grandi linee la vita di un uomo di mezz’età che diviene insofferente e sfida la fortuna andando al casinò e giocandosi tutto e perdendo, dissipa tutto ciò che possiede.Come session-man viene confermato il team ormai consolidato con Ian Bairnson alle chitarre, David Paton al basso, Stuart Elliott alla batteria e come cantanti Chris Rainbow e Lenny Zakatek. L’unica new entry è Elmer Gantry che canta nel brano introduttivo May Be A Price To Pay. Dopo la partecipazione ai tre album precedenti non viene confermato il tastierista Duncan Mackay che viene sostituito allo strumento da Eric Woolfson ed Alan Parsons. La copertina di tutte le versioni dell’album mostra una vetrata che sembra appartenere a una chiesa, ma il dettaglio in vetro colorato è una carta da poker, il re di quadri. La grafica è realizzata dai musicisti rock e registi di videoclip Kevin Godley e Lol Creme.

Etichetta:Arista – ARS 37123
Formato:Vinile, 7″, 45 RPM
Uscita:
Genere:Electronic
  • The Gold Bug (Strumentale) – 4:33 – Fischio umano, clavinet echeggiato, autoharp e clic con le dita: Alan Parsons • Chitarre e chitarra acustica con tremolo: Ian Bairnson • Basso e chitarra acustica con tremolo: David Paton • Batteria e triangolo rotante armonizzato: Stuart Elliott • Voci: Chris Rainbow • Sassofono: Session man non identificato

Il brano prende il nome dal titolo di un racconto di Edgar Allan Poe dove veniva risolto un enigma grazie alla crittografia. Nel 1984 dopo la pubblicazione dell’album Ammonia Avenue una famosa marca di liquori italiana decide di utilizzare la strumentale The Gold Bug come colonna sonora per gli spot della stagione 1984 e 1985 del brandy Stock 84. Nel brano vi è una parte in cui Alan Parsons fischiando, e Chris Rainbow con un vocalizzo imitano lo stile dei temi leggendari degli Spaghetti-western di Ennio Morricone. La strumentale è caratterizzata da un notevole assolo di sassofono contralto suonato da un session-man francese che però non compare fra i crediti del disco. A tutt’oggi Alan Parsons non ricorda il nome del sassofonista. (IT) «Ho avuto questa folle idea proprio verso la fine delle registrazioni di presentare un assolo di fisarmonica molto parigino su “Nothing Left To Lose”, di cui ero felicissimo. Non abbiamo mai avuto il nome del musicista e allo stesso modo il sassofonista di “The Gold Bug” è sempre rimasto anonimo.» (Alan Parsons novembre 2015, dal booklet del cd The Turn Of A Friendly Card – 35th Deluxe Anniversary Edition, 2015)

Quo vadis?, opera letteraria dello scrittore polacco Henryk Sienkiewicz, è un romanzo storico pubblicato dapprima a puntate nel 1894 sulla Gazzetta Polacca e quindi raccolto in un unico volume nel 1896, portò a livello internazionale la fama dell’autore, che per questo divenne Premio Nobel per la letteratura nel 1905.

Sullo sfondo della Roma imperiale, soffocata dalla tirannide di Nerone, viene narrata la storia d’amore contrastata e impossibile fra Ligia, una cristiana proveniente dai Ligi, e Marco Vinicio, patrizio romano. Il loro è un amore solcato dalle differenze ideologiche che dividono i loro mondi: quello pagano, nel suo massimo splendore di gloria e nella sua massima decadenza morale, e quello dei cristiani delle catacombe, impregnato di preghiera e amore fraterno. La loro storia affonda dunque in quella serie di avvenimenti storici che condurranno al grande incendio di Roma del 64 e, di conseguenza, alla successiva persecuzione anti-cristiana. Sienkiewicz decise di dare questo titolo al suo romanzo in ricordo del famoso episodio – ripreso da una tradizione popolare non contenuta nei Vangeli – nel quale Gesù appare a san Pietro, il quale gli rivolge appunto la domanda: Quo vadis, Domine? (Dove vai, Signore?).

Quo vadis? è una miniserie televisiva diretta da Franco Rossi. È articolata in sei puntate, andate in onda nel 1985 su Rai Uno.

  • Prima puntata
    Nella prima puntata Vinicio chiede aiuto a suo padre, che gli consiglia di rapire la giovane. Ma l’uomo la ama immensamente e non si sognerebbe mai di compiere un simile gesto. Spinto dal desiderio, decide di confidarle il suo folle amore, ma ella lo respinge e si allontana misteriosamente.
  • Seconda puntata
    Vinicio insegue Licia mentre si reca nelle catacombe a pregare insieme ai compagni della sua comunità. Essendo un soldato al servizio dell’imperatore Nerone, che disprezza i cristiani a tal punto da farli uccidere nel Colosseo, Vinicio si trova di fronte a una decisione che gli cambierà la vita: restare nascosto o arrestare tutti.
  • Terza puntata
    I cristiani escono dalla catacomba seguiti a loro insaputa da Vinicio. Dinanzi a loro si apre uno spettacolo crudele e sanguinoso: l’incendio di Roma. Ovunque riecheggiano le grida disperate della gente, che corre terrorizzata da un angolo all’altro per sfuggire alla morte. A causa del panico, la comunità cristiana viene divisa e di Licia si perdono le tracce.
  • Quarta puntata
    Vinicio decide di abbandonare Roma, seguendo il capo della comunità cristiana, che si rivelerà essere San Pietro. L’uomo gli insegnerà i fondamenti della sua religione e lo convertirà con un rito sacro.
  • Quando Vinicio si allontana dal sentiero per cercare del cibo, viene arrestato dalle guardie romane. Tornato sul posto, al limite della strada, Vinicio nota che si ergono delle croci e riconosce crocifisso il suo compagno. In preda alla rabbia, si attribuisce le colpe e sradica le piante che trova sul suo cammino, spaventando le greggi e gli animali.
  • Quinta puntata
    Il protagonista torna in città alla ricerca di Licia, che è introvabile. Improvvisamente delle guardie lo arrestano scambiandolo per un pazzo senza tetto. Liberatosi dalla stretta degli uomini, Vinicio fugge verso un enorme casolare abbandonato, in cui si nasconde credendo di aver seminato le guardie, ma i richiami di queste ultime penetrano la sua testa: «Dove sei? Ti conviene farti trovare perché se scoviamo il tuo nascondiglio ti sgozziamo vivo, hai capito, barbone?». Allora l’uomo afferra un pugnale e da dietro una colonna di marmo aspetta la guardia che lo sta cercando in quella stanza e compie un gesto che non aveva mai fatto, o almeno non lo aveva mai fatto direttamente: uccidere. Entrata la seconda guardia nella stanza, nota con accortezza il cadavere del suo collega, mentre l’assassino è fuggito in un’altra sala senza essere visto, utilizzando un piccolo corridoio. Alla fine vengono eliminate tutte le guardie e il giovane esce dalla casa che lo ha macchiato di pesanti crimini, e ode le grida disperate di Licia provenire dal Colosseo.
  • Sesta puntata
    Licia viene salvata dalla carneficina dei cristiani da un gladiatore che sembra apparso dal nulla, il suo nome è Ursus. Dietro gli spalti i due si baciano e Licia confessa all’uomo misterioso di essersi invaghita di lui, quando poi egli calerà la maschera e la donna riconosce nel suo salvatore l’uomo che tanto l’aveva desiderata scoppia a piangere, credendo che fosse un suo nemico e che se non avesse accettato la sua proposta sarebbe stata uccisa. Invece Vinicio le inizia a recitare una preghiera cristiana e Licia capisce che si tratta di un romano convertitosi alla sua religione. Lo scenario si sposta a vent’anni dopo, con i due che vivono con i loro bambini in una maestosa dimora. it.wikipedia.org

Olga Karlatos, pseudonimo di Olga Vlassopulos, è una ex attrice e avvocatessa greca con cittadinanza bermudiana.

Nota per la bellezza dei suoi occhi, tra la fine degli anni sessanta ed i primi anni settanta ha avuto anche una breve carriera di cantante, incidendo un EP e alcuni 45 giri in francese e italiano, compresa la sigla dello sceneggiato Eneide di cui fu protagonista nei panni di Didone, la leggendaria regina di Cartagine. Nel 1975 prende parte al film Amici miei, diretto da Mario Monicelli, in cui interpreta Donatella, moglie infelice del chirurgo Sassaroli, che lascia per l’architetto Melandri.

Nel corso degli anni ottanta ha interpretato una piccola parte nel capolavoro di Sergio Leone C’era una volta in America, ha partecipato al film di Mauro Bolognini La storia vera della signora dalle camelie, con Isabelle Huppert, e al film musical Purple Rain, con Prince, in cui interpreta la madre del cantante. Ha abbandonato le scene nei primi anni novanta. Nel 2007, all’età di sessant’anni, si è laureata in giurisprudenza all’Università del Kent e due anni dopo è divenuta membro dell’Associazione Avvocati delle Bermuda, dove si era trasferita (prendendone anche la cittadinanza) con il marito, il produttore e regista americano Arthur Rankin Jr. con cui era sposata dal 1983, dopo la separazione dal regista e connazionale Nikos Papatakis.

Shari Lynn Belafonte è un’attrice, modella, scrittrice e cantante americana. La figlia del cantante Harry Belafonte, ha iniziato la sua carriera come modella prima di fare il suo debutto sul grande schermo nel film drammatico del 1982 Se tu potessi vedere quello che sento. È meglio conosciuta per il suo ruolo di Julie Gillette nella serie della ABC Hotel dal 1983 al 1988. In seguito è diventata protagonista della serie di fantascienza canadese Oltre la realtà (1991-93). Belafonte ha anche pubblicato due album in studio negli anni ’80 e ha recitato sul palco negli anni successivi. Belafonte ha iniziato la sua carriera come modella, diventando una cover girl di successo e apparendo in spot pubblicitari per Calvin Klein jeans. Ha fatto il suo debutto cinematografico nel 1982 nei film Time Walker e Se tu potessi vedere quello che sento. Ha poi lavorato come assistente di produzione e assistente alla regia nella televisione pubblica costa orientale prima di trasferirsi a Los Angeles, dove è diventata assistente del pubblicista presso Hanna-Barbera produzioni. Mentre si bagnava le mani “dietro le quinte”, ha anche ricevuto una serie di incarichi di modella e commerciali ed era nota per essere apparsa sulle copertine di oltre 300 riviste a partire dal 2015. Altri lungometraggi includono Zona di velocità, la commedia horror realizzata per la televisione L’ora di mezzanotte, in cui ha anche cantato una canzone intitolata “Get Dead”, e Fuoco, ghiaccio e dinamite.

Il produttore televisivo Aaron Spelling ha scelto Belafonte come finalista per Julie Rogers su gli angeli di Charlie, un ruolo scritto pensando a lei specificatamente, ma la parte invece è andata a Tanya Roberts. Nel 1981 è stata scelta come modella in un episodio della seconda stagione di Hart to Hart. Nel 1990, Belafonte ha fatto il suo debutto teatrale in Tamara, interpretando il ruolo principale nella lunga produzione di Los Angeles. Poco dopo, ha interpretato il ruolo della dottoressa Laura Wingate in Rete USA serie drammatica di Oltre la realtà, che è andato in onda per due stagioni dal 1991 al 1993. Ha recitato in numerosi film per la televisione negli anni ’90, tra cui Seta francese (1994) con protagonista Susan Lucci, Le cronache di Heidi (1995) con protagonista Jamie Lee Curtis, Babylon 5: Thirdspace (1998) e Amare Evangeline (1999). Inoltre, ha co-ospitato la serie sindacata Stili di vita con Robin Leach e Shari Belafonte (1994-95), una versione aggiornata del programma di firma di Leach, Stili di vita dei ricchi e famosi. Nel 2006 ha ospitato un programma di viaggio chiamato “Travels In Messico E il caraibico Con Shari Belafonte ” su NYC Media.

I Just Called to Say I Love You è un brano musicale scritto, prodotto e cantato da Stevie Wonder come parte della colonna sonora del film del 1984 La signora in rosso. Il brano è una ballata romantica abbastanza ritmata, in cui l’autore descrive come qualunque giornata ordinaria può diventare magica, se si confessano i propri sentimenti alla persona amata. Si tratta di una delle canzoni più “semplici” di Stevie Wonder, lontana dalle sperimentazioni anni Settanta, e pienamente in linea con lo stile anni Ottanta, fatto di sintetizzatori e drum machine. Per questa ragione, il brano non fu apprezzato dalla critica musicale alla sua uscita, anche se il pubblico premiò il disco, rendendolo uno dei maggiori successi del cantante. Il brano ha inoltre vinto l’Oscar e il Golden Globe alla miglior canzone originale.

La canzone rimase in vetta alla Billboard Hot 100 per tre settimane, dal 13 ottobre 1984, diventando anche il primo, ed unico, singolo di Wonder in testa alla classifica britannica, dove invece rimase per ben sei settimane. Fra gli altri riconoscimenti della canzone vanno ricordati un Golden Globe ed un oscar per la migliore canzone. La canzone utilizza un campionamento di (Sittin’ on) the Dock of the Bay di Otis Redding del 1968.

Sempre nel 1984, la cantante Dalida pubblica nell’album Dali una cover in lingua francese di questo brano, con il titolo Pour te dire je t’aime.

Anche Johnny Dorelli ha incluso una sua versione del pezzo nell’album Mi son svegliato e c’eri tu del 1989, con l’accompagnamento dell’orchestra di Augusto Martelli. it.wikipedia.org

  • Stevie Wonder – I Just Called To Say I Love You
Stevie Wonder-I Just Called To Say I Love You copertina album
Etichetta:Motown – ZB 61451
Formato:Vinile, 7″, 45 RPM, Single
Uscita:
Genere:ElectronicFunk / Soul
  • ENZO AVITABILE – CORRERE IN FRETTA / O’ SOUL MIO
Enzo Avitabile-Correre In Fretta / O' Soul Mio copertina album
  • Released: 1984
  • Genre: Funk / Soul, Jazz
  • Bass, Executive Producer — Rino Avitabile
  • Chorus — Linda Westley, Naimy Hackett
  • Drums — Carlo Avitabile
  • Guitar — Piero Gallo
  • Management — Aldo Foglia
  • Photography — Guido Harari
  • Piano, Keyboards, Arranged By [Keyboards Arranged By] — Marcello Ferrante
  • Recorded By, Mixed By — Renato Cantele
  • Trumpet, Flugelhorn — Toni Stotuti
  • Vocals, Alto Saxophone, Tenor Saxophone, Baritone Saxophone, Producer, Music By, Lyrics By, Arranged By — Enzo Avitabile

Etichetta:EMI – 06 1186947
Formato:Vinile, 7″, Single, 45 RPM
Paese:Italy
Uscita:
Genere:Funk / Soul

#alTempoNelTempo – “And the eyes of the world are watching now, watching now.”

  1. #AnniNOVANTA – 1995 > 05 > 25 > DRAGHI E PELUCHE DELIRIO … MILANO – Trentacinquemila spettatori in adorazione totale per i Bon Jovi, martedì sera a Milano. Li abbiamo seguiti passo passo, da un incontro ravvicinato con Jon Bongiovi e l’ inseparabile chitarrista Richie Sambora
  2. #AnniOTTANTA – “We live here è il primo disco del Pat Metheny Group dal 1989, e sono ormai 18 anni che suoniamo insieme.
  3. #AnniNOVANTA – Saturnino – Testa Di Basso
  4. #AnniNOVANTA – C’era un ragazzo è stato un programma televisivo italiano, condotto da Gianni Morandi affiancato dal figlio Marco, andato in onda dal Teatro 15 degli Studi di Cinecittà in quattro puntate al giovedì, nella prima serata di Rai Uno, fra il gennaio e il febbraio 1999.
  5. #AnniOTTANTA – Biko è un singolo del musicista britannico Peter Gabriel pubblicato nel 1980 ed estratto dall’album Peter Gabriel III. Il brano parla di Stephen Biko, noto attivista anti-apartheid sudafricano.
  6. #AnniOTTANTA – The River è una canzone del cantautore statunitense Bruce Springsteen tratta dall’album omonimo del 1980. Fu pubblicata come singolo in alcuni paesi europei, ma non negli Stati Uniti.
  7. #Lebelleitalie  – Comacchio è un comune italiano di 22 182 abitanti della provincia di Ferrara in Emilia-Romagna. «… e la città ch’in mezzo alle piscose / paludi, del Po teme ambe le foci, / dove abitan le genti disiose / che ‘l mar si turbi e sieno i venti atroci.» (Ludovico Ariosto, Orlando furioso, III, 41)

Repubblica.it > 1995 > 05 > 25 > DRAGHI E PELUCHE DELIRIO … MILANO – Trentacinquemila spettatori in adorazione totale per i Bon Jovi, martedì sera a Milano. Li abbiamo seguiti passo passo, da un incontro ravvicinato con Jon Bongiovi e l’ inseparabile chitarrista Richie Sambora all’ infinita processione di limousine per raggiungere il Parco Aquatica alla periferia milanese, fino a salire addirittura sul palco gigantesco accanto alle rockstar, come comparse del loro megashow con pupazzoni alti come palazzi e fuochi d’ artificio. Il concerto di Milano apriva la parte europea del loro colossale tour che, è scontato, finirà per consacrarli la pop-rock-band più popolare del pianeta. Il fatto è che i Bon Jovi hanno ora venduto dodici milioni di copie dell’ album antologico Crossroads e il 19 giugno uscirà il nuovo album These days, destinato a stravendere. Ecco il perché di tanto spiegamento di forze. A cominciare dalle giovani fan davanti all’ albergo dove alloggiano, protetti da un nugolo di carabinieri. Per continuare al sesto piano dell’ hotel dove alloggiano, mai visto così trafficato. Un viavai di discografici, guardie del corpo, cronisti, troupe televisive, tecnici e roadie davanti alla camera 637.

la Repubblica.it > 1995 > 03 > 27 > LA RICETTA DI PAT METHENY – “We live here è il primo disco del Pat Metheny Group dal 1989, e sono ormai 18 anni che suoniamo insieme. Il Gruppo è la mia casa dove vivo e i miei compagni sono i coinquilini di una costruzione che abbiamo edificato tutti insieme”. Così diceva il più popolare chitarrista d’ America solo qualche settimana fa, ed eccolo in piena azione, Metheny, come sempre in jeans e maglietta, sul palcoscenico prestigioso del Beacon Theater di Broadway, all’ incrocio della 74esima strada, a due passi da Central Park e dal Lincoln Center. Rieccolo piegato sulle sue vertiginose chitarre, coi suoi assoli ascensionali, in mezzo ai vecchi compagni della band prediletta, che è la più acclamata dal pubblico: il braccio destro Lyle Mays dietro le numerose tastiere, Steve Rodby ai bassi, Paul Wertico alla batteria, i vocalisti e multistrumentisti David Blamires e Mark Ledford, più il cubano di Los Angeles Luis Conte. Di professione percussionista latino. La scenografia del concerto newyorkese allude proprio alla casa alla quale accennava Pat, con i tetti e le terrazze di un attico immaginario e i musicisti schierati come se suonassero all’ aperto, dall’ alto di un grattacielo di Manhattan. Il Beacon è un bel vecchio teatro di 2800 posti, un po’ kitsch, decorato come l’ Aida, con statue, fregi, ori e archi di trionfo. Ci hanno suonato tutti i più grandi del pop e del jazz. E Pat Metheny conclude qui trionfalmente il tour americano iniziato alla fine di gennaio: tre serate di grande successo martedì mercoledì e giovedì scorsi. Ora è pronto ad affrontare l’ Europa: partirà presto e nella “terra promessa” d’ Italia sarà alla fine di maggio, per un corposo tour nei palasport della maggiori città: (prima tappa Bolzano, 25 maggio, poi Milano il 26, Treviso il 27, Bari il 29, Roma il 30, Bologna il 31, Firenze il 1. giugno, Napoli il 2).

Pat Metheny Group – We Live Here

We Live Here è un album del Pat Metheny Group, pubblicato nel 1995 dalla Geffen Records.

L’album rifugge dal jazz con contaminazioni brasiliane tipico nei lavori precedenti del gruppo per abbandonarsi alla downtempo e world music, ed incorpora un suono moderno molto scorrevole abbinato a loop di batteria e campionamenti. Questo album mostra un alto livello di collaborazione tra Lyle Mays e Pat Metheny che compongono insieme quasi tutte le tracce, a eccezione di “Episode d’Azur”, composta dal solo Lyle Mays. Negli anni ’90 il gruppo ha intrapreso un tour con il nome dell’album. Una performance dal vivo è stata registrata nel 1995 in Giappone, con il percussionista brasiliano Armando Marçal (aka Marçalzinho) che si è unito al gruppo per l’occasione.

Etichetta:Geffen Records – GEFD-24729
Formato:CD, Album
Uscita:
Genere:Jazz
Stile:FusionContemporary Jazz

Saturnino – Testa Di Basso

Etichetta:Soleluna – 526 890-2, Mercury – 526 890-2
Formato:CD, Album
Paese:Italy
Uscita:
Genere:JazzFunk / Soul
Stile:Jazz-Funk

C’era un ragazzo è stato un programma televisivo italiano, condotto da Gianni Morandi affiancato dal figlio Marco, andato in onda dal Teatro 15 degli Studi di Cinecittà in quattro puntate al giovedì, nella prima serata di Rai Uno, fra il gennaio e il febbraio 1999. Nella trasmissione Gianni Morandi, alla sua prima esperienza da conduttore televisivo, raccontò la storia della propria vita attraverso l’interpretazione di numerosi pezzi musicali. Inoltre ospitò ed intervistò numerose personalità (del cinema, della cultura, del giornalismo, dello sport e della musica) di fama nazionale ed internazionale. Il programma registrò ottimi risultati di ascolto (una media di circa 9 milioni a puntata), con un picco di 9.853.000 di spettatori nella serata del 18 febbraio, fino al punto di essere considerato uno dei più grandi eventi televisivi degli ultimi tempi. La trasmissione quell’anno vinse il Telegatto come “Migliore trasmissione musicale” e fu tra i dieci programmi premiati nella “Top ten” del Premio Regia Televisiva, manifestazione nell’ambito della quale Gianni Morandi ricevette inoltre il premio come “Migliore rivelazione dell’anno”. Il programma venne premiato anche al Festival internazionale di programmi musicali Golden Antenna, svoltosi ad Albena, in Bulgaria.

Biko è un singolo del musicista britannico Peter Gabriel pubblicato nel 1980 ed estratto dall’album Peter Gabriel III. Il brano parla di Stephen Biko, noto attivista anti-apartheid sudafricano. Biko fu arrestato dalla polizia sudafricana nell’agosto del 1977 e, dopo essere stato tenuto in custodia per giorni, fu interrogato nella prigione di Walmer Street a Port Elizabeth. Uscito dall’interrogatorio con serie ferite alla testa, Biko fu trasferito in una prigione di Pretoria dove morì poco dopo, il 12 settembre 1977. La versione del brano tratta dall’album comincia e finisce con le registrazioni di due canzoni sudafricane, “Ngomhla sibuyayo” e “Senzeni Na?”, cantate al funerale di Biko.

Stephen Bantu Biko, noto come Steve Biko (King William’s Town, 18 dicembre 1946 – Pretoria, 12 settembre 1977), è stato un attivista sudafricano anti-apartheid. La sua morte contribuì a farne un simbolo per la popolazione sudafricana nera e i suoi funerali furono l’occasione per una grande manifestazione di massa e di sfida, con la partecipazione di decine di migliaia di persone. Nacque in una famiglia Xhosa, e trascorse i primi anni nella città di Ginsberg, nella provincia del Capo Orientale. Nel 1966, iniziò a studiare medicina presso la University of Natal, ove si unì al movimento del “National Union of South African Students” e iniziò a sviluppare le sue idee politiche, ispirate al socialismo e nazionalismo africano. Nel 1970 fondò il Black Consciousness Movement (“movimento per la coscienza nera”), un movimento sorto dall’angoscia e dalla frustrazione degli africani colti, che criticavano il razzismo ed il liberalismo e che vedevano preclusa dall’apartheid ogni tipo di libertà. Il BCM si articolava in tre organizzazioni: un’associazione politica (Black Peoples’ Convention), una centrale sindacale (Black Allied Workers’ Union) e una lega studentesca (South African Students’ Organisation). Il governo arrivò a vedere Biko come una minaccia sovversiva e lo mise sotto un ordine di confino nel 1973, limitando gravemente le sue attività. it.wikipedia.org

The River è una canzone del cantautore statunitense Bruce Springsteen tratta dall’album omonimo del 1980. Fu pubblicata come singolo in alcuni paesi europei, ma non negli Stati Uniti. La canzone fu eseguita in pubblico per la prima volta durante i concerti dell’evento No Nukes organizzati dal collettivo antinuclearista Musicians United for Safe Energy al Madison Square Garden nel settembre del 1979, molto prima di essere pubblicata. In questa occasione, Springsteen raccontò di essere stato ispirato, nella stesura del brano, dalla vicenda familiare di sua sorella Virginia, rimasta incinta a 17 anni, e del cognato. Le immagini del ritornello e la fine della canzone sono state ispirate dai versi della hit del 1950 di Hank Williams “Long Gone Lonesome Blues”. La descrizione della canzone di come le difficoltà economiche fossero intrecciate con la cultura locale presagiva anche la popolarità negli anni ’80 dell’heartland rock: I come from down in the valley, Where mister when you’re young – They bring you up to do, like your daddy done. I got a job working construction, for the Johnstown Company But lately there ain’t been much work, on account of the economy Now all them things that seemed so important – Well mister, they vanished right into the air

Lo scrittore Robert Hilburn ha descritto la canzone come “un classico schema di qualcuno che deve riadattare rapidamente i suoi sogni, [affrontando] la vita così com’è, non un mondo della sua immaginazione”. In tutta la canzone il fiume è visto come un simbolo per i sogni del futuro. Il narratore mantiene vive le sue speranze anche se realisticamente iniziano a fallire. That sends me down to the river, Though I know, the river is dry. It sends me down to the river, tonight. it.wikipedia.org

qualcosa che mi spinge giù verso il fiume
anche se so che il fiume è secco,
che mi manda giù verso il fiume, stanotte…

Comacchio è un comune italiano di 22 182 abitanti della provincia di Ferrara in Emilia-Romagna. «… e la città ch’in mezzo alle piscose / paludi, del Po teme ambe le foci, / dove abitan le genti disiose / che ‘l mar si turbi e sieno i venti atroci.» (Ludovico Ariosto, Orlando furioso, III, 41)
Nata come città lagunare, l’insularità di Comacchio ha avuto fine nel 1821, quando venne costruito il terrapieno stradale che la collega ad Ostellato. Sul territorio gli Etruschi erano stanziati e vi avevano fondato la città di Spina quindi i primi insediamenti risalgono a quel periodo tuttavia non vi sono testimonianze di centri abitati fino all’età tardo-romana. Comacchio ebbe quasi certamente origine da un castrum posto lungo il fiume sorto tra il VII e il VIII secolo. Sorta sull’unione di tredici piccole isole (cordoni dunosi litoranei) formatisi dall’intersecarsi della foce del Po di Primaro col mare, ha dovuto orientare il proprio sviluppo, sia sul piano dell’urbanistica sia su quello dell’economia, sull’elemento acqua.

Il cristianesimo si diffuse a Comacchio provenendo dalla vicina Ravenna. Il primo vescovo della città di cui si ha memoria fu Pagaziano (menzionato nel 503 e nel[504). A testimonianza del periodo tardo-romano restano i monasteri di Santa Maria in Padovetere (nella Valle Pega) e Santa Maria in Aula Regia. In seguito all’invasione longobarda, tutti i territori circostanti il Delta del Po furono perduti dall’Impero romano. Comacchio rimase l’unico centro commerciale della regione, continuando a ricevere i rifornimenti di olio e spezie dalle navi bizantine[8]. Nel 715 la città concluse un trattato di commercio con i Longobardi (nel capitolare vengono descritte le norme e le tasse a carico dei comacchiesi per poter esercitare il commercio del sale nelle regioni della Pianura padana sottomesse all’autorità longobarda). Successivamente la città fu conquistata da re Liutprando. it.wikipedia.org

#ascoltando

#SummerMix – #AnniOTTANTA … We’re on a road to nowhere

  1. La vita è dispari. Intervista a Eduardo: “‘A nuttata nunn’è passata” di Paolo Calcagno
  2. King – Bitter Sweet
  3. La pubblicità natalizia dei panettoni, pandori, biscotti chiamati krumiri della Bistefani, esordì sul piccolo schermo nel 1983 (secondo altre fonti, l’anno seguente), con caratteristiche immutate fino al termine degli anni ’90.
  4. È arrivato mio fratello è un film italiano del 1985 diretto da Castellano e Pipolo.
  5. Slave to the Rhythm è un singolo della cantante giamaicana Grace Jones, pubblicato nell’ottobre 1985 come primo estratto dall’album omonimo.
  6. Road to Nowhere è un brano dei Talking Heads, tratto dall’album del 1985 Little Creatures.
  7. Seven the Hard Way album della cantante statunitense Pat Benatar, pubblicato nel 1985

Eduardo De Filippo rende conto di sé in una sorta di rappresentazione della memoria. Incontra Paolo Calcagno e risponde alle sue domande, anche le più insidiose. Nella lunga conversazione che ne nasce, Eduardo racconta perché scelse la frase “Ha da passa ‘a nutattata” per il finale di “Napoli Milionaria” e per la prima volta si riesamina criticamente fino a decidere di abolirla. La conversazione aumenta progressivamente il suo ritmo ed Eduardo non si sottrae: parla del legame tra Napoli e il suo teatro, cita episodi sconosciuti, ricorda suo padre Eduardo Scarpetta, rivela di essere un musicista e di aver composto tutte le musiche dei suoi spettacoli, si entusiasma per il suo rapporto con i giovani, esprime tutta la sua amarezza per aver pagato con una dolorosa trascuratezza dell’autore gli osanna ricevuti come attore, s’intenerisce e alza la voce in difesa della sua città. www.ibs.it

  • La vita è dispari. Intervista a Eduardo: “‘A nuttata nunn’è passata” di Paolo Calcagno
  • Tullio Pironti, 2014
King-Bitter Sweet copertina album

Bitter Sweet è il secondo ed ultimo album del gruppo new wave britannico di Coventry King, pubblicato nel 1985, su etichetta CBS. Nonostante i King durarono soltanto due anni e mezzo, riuscirono a collezionare ben 5 singoli Top 40 in Gran Bretagna, tra cui due Top 10: Love & Pride (numero 2), ristampa del 45 giri d’esordio, tratto dal long playing di debutto Steps in Time, e Alone without You (numero 8), primo singolo da questo secondo 33 giri.

Entrambi gli LP raggiungono la Top 10, dopo di che, il gruppo si scioglie, mentre il cantante e leader, Paul King, inizia una breve e sfortunata carriera solista, pubblicando l’album Joy. Dopo il primo singolo Top 10, Alone without You, vengono estratti altre due 45 dal secondo lavoro, The Taste of Your Tears e Torture, che arrivano, rispettivamente, al Numero 11 e al Numero 23, nel Regno Unito. L’edizione in cassetta è leggermente diversa: contiene infatti una reprise del primo estratto, Alone without You, e invece della versione 7″ di The Taste of Your Tears, presenta il remix 12″ del medesimo brano. it.wikipedia.org

King – Bitter Sweet
Etichetta:CBS – CBS 86320
Formato:Vinile, LP, Album
Paese:UK
Uscita:
Genere:Pop
Stile:Synth-pop

La pubblicità natalizia dei panettoni, pandori, biscotti chiamati krumiri della Bistefani, esordì sul piccolo schermo nel 1983 (secondo altre fonti, l’anno seguente), con caratteristiche immutate fino al termine degli anni ’90. I personaggi in carne e ossa furono poi sostituiti da quelli in versione cartoon. Il simpatico spot vede protagonista il pasticciere Carlo (Stefano Gragnani, 1946) nel tipico abbigliamento bianco con tanto di grembiule, elencare in modo ossequioso le caratteristiche di un nuovo prodotto dolciario al signor Bistefani (Renzo Rinaldi,1941-2004), in giacca e cravatta e occhiali.

Il signor Bistefani, a cui non dispiacciono le qualità dei prodotti a lui illustrate, le ritiene però eccessive e soprattutto dispendiose per la sua azienda. In un moto di rabbia esclama la frase poi divenuta celebre: “Ma chi sono io, Babbo Natale?”. Nel 2013 la Bistefani fu acquisita da un’altra celebre azienda alimentare, la Bauli. Tre anni dopo lo stabilimento piemontese che per anni aveva visto la produzione di tanti prodotti dolciari pubblicizzati nei celebri spot, venne spostato a Verona nella sede centrale della Bauli. (E.M per 70-80.it)

È arrivato mio fratello è un film italiano del 1985 diretto da Castellano e Pipolo.

Ovidio Ceciotti è un corpulento insegnante quarantenne di una scuola media milanese, che vive una vita noiosa. I suoi alunni gli mancano di rispetto e gli fanno continui dispetti. Anche lo stesso preside della scuola lo insulta, prendendolo addirittura a schiaffi di fronte ai suoi studenti. La collaboratrice domestica Valeria è molto insofferente nei suoi confronti e, su ordine della fidanzata Lidia, una severa impiegata delle poste, gli cucina solo carote bollite. L’unico suo motivo di soddisfazione è la presenza della signora Piranesi, che ogni notte tenta di provocarlo con uno spogliarello: tuttavia Ovidio è troppo timido ed innamorato di Lidia per accettare le avances della donna. La vita di Ovidio viene sconvolta dall’arrivo del fratello gemello Raffaele, in arte Raf Benson, musicista di piano bar che ha trovato impiego in un malfamato locale notturno milanese, il “Pavone blu” e chiede ospitalità al fratello.

Ovidio e Raffaele, seppur fisicamente simili, presentano molte differenze caratteriali: il primo è onesto, impacciato e con la testa sulle spalle, mentre il secondo è scatenato, burlone e spaccone. Per festeggiare il loro incontro, Raf invita a cena Ovidio in un ristorante di lusso, dove ordina numerosi piatti costosi e poi offre una bottiglia di champagne a due turiste. Alla fine della cena Raf mette di nascosto una tartaruga nella macedonia e incolpa il cameriere, che in questo modo non gli fa pagare il conto. Raf passa la nottata con le due donne utilizzando l’automobile di Ovidio, mentre quest’ultimo trascorre la notte in ospedale dove viene costretto a una lavanda gastrica perché Raf, per giustificare l’eccesso di velocità in automobile a due vigili urbani, fa credere che il fratello abbia ingerito per sbaglio della candeggina. Una delle due ragazze però lascia gli indumenti intimi nell’auto e la mattina dopo, li ritrova casualmente Lidia che credendo che Ovidio l’abbia tradita, lo lascia.

Quella sera Raf ha il suo spettacolo con la modella Esmeralda, come prova generale in vista della sera successiva, quando assisterà allo show Tony Lo Bianco, un impresario italo-americano che possiede molti locali a Las Vegas. La sera stessa arriva nel locale una soffiata: la polizia sta per fare una perquisizione, poiché il locale è coinvolto in un traffico di cocaina. Il padrone del locale ricatta Raf e lo costringe a portarsi a casa una grossa bustina di polvere bianca. Credendo di metterla al sicuro, Raf la nasconde nella scatola delle bustine di eucalipto che Ovidio assume per le inalazioni. La mattina successiva Ovidio inala quindi erroneamente la cocaina. Esaltato dalla droga, Ovidio compie delle azioni che avrebbe sempre voluto fare ma che non ne ha mai avuto il coraggio: si vendica dei suoi studenti, dà un calcio nel sedere al preside e lo ricatta ottenendo l’aumento di stipendio e ottiene da Lidia la promessa di sposarlo riuscendo a fare pace con lei. Di conseguenza, Raffaele, sicuro di aver conservato bene la bustina di droga, riconsegna al padrone del locale una bustina di eucalipto, per cui viene sfregiato nel volto dai soci in affari. Questi decide quindi di vendicarsi di Raf e ordina al suo gorilla di ustionargli la mano per impedirgli di suonare di fronte a Lo Bianco, proprio nella serata più importante della sua vita. Raf ritorna a casa disperato e confessa al fratello di aver fatto solo errori nella sua vita e che l’ha sempre invidiato per la sua posatezza: per riconoscenza, Ovidio si mette la sua giacca e, in incognito, va al “Pavone blu” al suo posto. Nel presentarsi per la prima volta sul palcoscenico, fa delle gag involontarie a causa della miopia che scatenano le risate del pubblico, impresario compreso.

La colonna sonora Oh my Chicago è cantata da Renato Pozzetto e Patrizia Tapparelli e per motivi contrattuali non è mai stata commercializzata. La canzone di sottofondo che accompagna gli spogliarelli della signora Piranesi s’intitola Now and Forever. Cantata da Angella Dean e scritta da Detto Mariano nel 1979, arrivò al primo posto della hit-parade in Francia. it.wikipedia.org

Slave to the Rhythm è un singolo della cantante giamaicana Grace Jones, pubblicato nell’ottobre 1985 come primo estratto dall’album omonimo.

La canzone è stata scritta da Bruce Woolley, Simon Darlow, Stephen Lipson e Trevor Horn che ne è anche il produttore. L’album, uscito a distanza di tre anni dal precedente Living My Life, conteneva otto variazioni della stessa canzone (la B-side del singolo è un’ulteriore variante del brano, mai pubblicata su CD). L’intero progetto era originariamente destinato al gruppo britannico Frankie Goes to Hollywood come seguito del loro singolo di debutto Relax, ma fu rifiutato all’ultimo momento e passò nelle mani della Jones.

Il significato del testo della canzone si è prestato a diverse interpretazioni: vi è un riferimento alla storia della schiavitù afro-americana ma anche allo sfruttamento da parte dell’industria musicale nei confronti degli artisti e dei musicisti di colore. it.wikipedia.org

Talking Heads-Road To Nowhere copertina album
Talking Heads – Road To Nowhere

Road to Nowhere è un brano dei Talking Heads, tratto dall’album del 1985 Little Creatures. È presente anche negli album Best of Talking Heads, Sand in the Vaseline: Popular Favorites, e nelle raccolte Once in a Lifetime e Brick. Il brano è stato pubblicato come singolo nel 1985 ed ha raggiunto la posizione n. 25 nella classifica ‘Mainstream Rock Tracks’ e la posizione n. 6 nelle classifiche inglesi e tedesche. Ha anche raggiunto la posizione n. 8 nella ‘Dutch Top 40’. Secondo quanto riportato sulla copertina della compilation Once in a Lifetime, Byrne ha aggiunto l’introduzione corale dopo aver deciso che il brano, così com’era, sembrava troppo semplice e monotono.

Il videoclip girato per promuovere il brano è stato diretto da David Byrne e Stephen R. Johnson, e riprende oggetti e i componenti della band come su una ‘strada verso il niente’, ed è stato proposto come “Best Video of the Year” agli MTV Video Music Awards del 1986. Alcuni spezzoni sono stati girati nel cortile e nella piscina dell’attore Stephen Tobolowsky, coautore del film di Byrne True Stories agli time. Il regista Stephen Johnson si è ispirato agli effetti speciali del video in due successive produzioni, i video di Peter Gabriel “Sledgehammer” e “Big Time” l’anno successivo. In Italia il brano è stato utilizzato per lo spot della Yomo yougurt nel 1986

Etichetta:EMI – EMI 5530
Formato:Vinile, 7″, 45 RPM, Single
Paese:UK
Uscita:
Genere:Rock
Stile:New Wave
Pat Benatar-Seven The Hard Way copertina album

Seven the Hard Way album della cantante statunitense Pat Benatar, pubblicato nel 1985. Ha raggiunto il 26º posto della classifica di vendita Billboard 200 e ne sono stati estratti due singoli di successo, Sex as a Weapon e Invincible, quest’ultimo brano parte della colonna sonora del film The Legend of Billie Jean, diretto da Matthew Robbins.

Pat Benatar – Seven The Hard Way
Etichetta:Chrysalis – CHR 1507
Formato:Vinile, LP, Album
Uscita:
Genere:Rock