Web Radio Associazione Vitanova NavigATTori, Santi (forse), Poeti: pensieri dedicati, a cura di Silvana Guida Puntata di Lunedì 19 luglio 2021
TUTTO IL CONTRARIO di Silvia Borando, minibombo, 2020 Un contrario è quella cosa che se cambi punto di vista diventa un’altra cosa! Detta così sembra una frase ingarbugliata, ma è proprio quello che succede nel nuovo libro di Silvia Borando dove ci sono tanti animali in situazioni buffe che, cambiando punto di vista (cioè cambiando la situazione buffa) si trovano ad affrontare un contrario! Una lucertola è più alta di un verme, ma se il verme si erge in tutta la sua altezza? Un coniglio può avere un grosso vantaggio se gareggia con una tartaruga, ma se il percorso fosse in discesa? Un serpente è dentro una gabbia mentre un uccellino è rimasto fuori, ma se il serpente fosse fuori dalla gabbia e l’uccellino dentro il serpente? Questi sono solo alcuni esempi dei contrari che si possono trovare in questo libro coloratissimo e decisamente imprevedibile. Ovviamente non dovete aspettarvi il solito libro sui contrari, in queste pagine troverete situazioni buffe in grado di scatenare l’immaginazione e il divertimento, con un pizzico di logica e tanta fantasia.
#OrizzontiOlimpici #Storie – Domenico Fioravanti Alle Olimpiadi di Sydney 2000 la squadra italiana portò ben 361 atleti, 244 uomini e 117 donne… … Le Olimpiadi ci regalano spesso delle storie da ricordare e raccontare, e quella di Domenico Fioravanti rientra certamente appieno nella categoria. Il ”nostro” Domenico era già uno dei migliori nella sua specialità, la rana, dopo aver vinto due volte il titolo europeo (primo italiano ad ottenere questo risultato) ed essere rientrato nella top-3 mondiale, ma nella rassegna a cinque cerchi trovò l’apoteosi, e l’apice della sua carriera: Sydney, la città che aveva già regalato tanti successi all’Italia, si colorò infatti per due volte d’azzurro, l’azzurro della velocità e della perfezione, perché lo stile di Fioravanti aveva ben pochi eguali nella rana di quel periodo. 17 settembre 2000, è questa la data che Domenico Fioravanti non potrà mai dimenticare, e con lui l’Italia del nuoto, dato che nessun atleta tricolore aveva mai vinto l’oro olimpico in vasca prima di lui: l’azzurro vince con il tempo di 1’00”46 dopo una gara dominata nella seconda metà, con una progressione che lo porta a superare tutti, dal recordman Sludnov all’americano Moses, e confermare l’eccellente stato di forma mostrato nei turni precedenti. La perla della sua carriera, sfruttando al meglio i primi 50m d’attesa e studio, ed in realtà questa gara rappresentava solo l’inizio del progetto di Fioravanti, che puntava a ripetersi nei 200, la gara ritenuta più congeniale per le sue caratteristiche, ma che non gli aveva ancora portato risultati di rilievo in ambito mondiale ed europeo… … Anche in questo caso, diversamente da quanto fanno solitamente gli specialisti delle brevi distanze quando si cimentano nei 200, la partenza di Domenico fu attendista, una tattica che portò all’oro finale, con una prestazione a dir poco mostruosa: dopo 50 metri di studio, infatti, Fioravanti aprì il gas ed iniziò a staccare tutti, per poi chiudere a braccia alzate e col tempo di 2’10”87 (record europeo), diventando il secondo al mondo nella distanza. E, come se non bastasse il risultato cronometrico a rendere leggendaria la gara dell’italiano, c’è anche il distacco rifilato al secondo a rendere il tutto ancor più bello ed entusiasmante: quasi 2 secondi al sudafricano Parkin, che precede sul podio Rummolo, il secondo italiano, nell’apoteosi tricolore. azzurridigloria.com
#OrizzontiOlimpici #Storie – Paola Pezzo … Se nasci a Bosco Chiesanuova, sulle prealpi alle spalle di Verona, sei probabilmente destinato agli sport invernali. Ed è proprio questa la prima esperienza agonistica di Paola Pezzo. Fino al 1988, quando già aveva 19 anni, si dedica con discreto successo allo sci di fondo. Coetanea e compaesana di Fulvio e Sabina Valbusa, nel 1986 arriva addirittura seconda agli assoluti nella 7,5 km dietro a una certa Stefania Belmondo. Dopo questo risultato però non sfonda e dal 1990 inizia a dedicarsi alle due ruote e, nello specifico, alla mountain bike. Un binomio, quello tra fondo e due ruote, che in Italia ha avuto diversi esponenti tra i quali Maria Canins. Inizia subito a mietere successi in crescendo in uno sport ancora giovane. Nel 1992 è già campionessa italiana, vince il titolo mondiale nel 1993 e l’europeo l’anno dopo. La sorte le è favorevole perché il CIO ammette la mountain bike a partire da Atlanta 1996. La giornata parte malissimo: cade al primo giro e poi un guasto tecnico la costringe addirittura ad affrontare una salita con la bici in spalla ma, tornata in sella, rimonta tutte le avversarie e va a vincere l’oro nonostante i 40° ed il 98% di umidità… … La striscia vincente continua con altri due europei (‘96 e ‘99) e il mondiale 1997. Ai Giochi di Sidney 2000 difende vittoriosamente l’oro… azzurridigloria.com
Luis Sepùlveda da La frontiera scomparsa (Ugo Guanda editore – traduzione Ilide Carmignani) Il nostro congedo, vecchio, inizia in quel luogo che mi è sempre sembrato la fine del mondo e che in qualche modo lo era, almeno per il treno. In fondo ai binari, interrotti senza preavviso, si innalzava una barriera di traversine imbrattate di grasso e di olio bruciato. Quella barriera serviva da sostegno ai vecchi gabbiani dallo sguardo impassibile, che non si lasciavano importunare dalla confusione dei viaggiatori, e alimentavano la loro vecchiaia color cenere con i resti che lasciavano loro gli uomini delle pulizie del vagone ristorante, riflettendo – così amavo credere – su tutto ciò che avevano visto. Non sono mai stato sicuro che i gabbiani pensassero realmente, ma io lo facevo, in voli brevi e disordinati. Immaginavo catastrofi a lieto fine. Mi bastava chiudere gli occhi per vedere il convoglio che tirava dritto, travolgendo la barriera di traversine fra gemiti di legni vecchi e di perni ossidati. Allora, senza che i passeggeri se ne accorgessero, il treno precipitava in mare, sprofondava come un animale fiacco e distratto, per continuare il viaggio attraverso i fosforescenti paesaggi sottomarini. Io ero uno dei tanti passeggeri di quel treno navigante, e, affacciato al finestrino, cercavo di identificare le bandiere dei galeoni affondati. A quel tempo sapevo poco del mondo e non volevo saperne di più… …Era poco quello che sapevo, vecchio, ma sognavo il mondo che si apriva oltre la barriera che tagliava i binari.
Wislawa Szymborska – La vita La vita – è il solo modo per coprirsi di foglie, prendere fiato sulla sabbia, sollevarsi sulle ali; essere un cane, o accarezzarlo sul suo pelo caldo; distinguere il dolore da tutto ciò che dolore non è; stare dentro gli eventi, dileguarsi nelle vedute, cercare il più piccolo errore. Un’occasione eccezionale per ricordare per un attimo di che si è parlato a luce spenta; e almeno per una volta inciampare in una pietra, bagnarsi in qualche pioggia, perdere le chiavi tra l’erba; e seguire con gli occhi una scintilla nel vento; e persistere nel non sapere qualcosa d’importante.
#OrizzontiOlimpici #Storie. Carmine e Giuseppe Abbagnale Los Angeles 1984. Forti dei due titoli mondiali già archiviati in bacheca, Carmine e Giuseppe Abbagnale si presentano negli Stati Uniti con i favori dei pronostici confermando quanto di buono messo in mostra nelle acque di tutto il mondo nei mesi e anni precedenti. In California nacque il mito dei Fratelli Abbagnale, una leggenda costruita con quel primo oro nella gara del due con, cementata quattro anni dopo a Seul e negli anni a seguire… I Fratelloni di Castellammare di Stabia riuscirono infatti nell’impresa di vincere l’oro olimpico dominando una gara mai messa in discussione dallo strapotere dei campionissimi Azzurri… …La prima pagina olimpica griffata dal l’inseparabile coppia che negli anni a seguire scrisse pagine indelebile per lo sport italiano.
Lunedì: NavigATTori, Santi (forse), Poeti: pensieri dedicati, a cura di Silvana Guida
Martedì: “I Martedì Letterari”, a cura di PieroAntonio Toma
Mercoledì: “MeetIng “VITANOVA” Summer edition #alTempoNelTempo a cura di Silvana Guida
Sabato: #Generazioni #Ritratti (Che cos’è un’emozione?), a cura di Silvana Guida
Web Radio Associazione Vitanova NavigATTori, Santi (forse), Poeti: pensieri dedicati, a cura di Silvana Guida Puntata di Lunedì 12 luglio 2021
Il valore di un sorriso – Padre Federico Faber Donare un sorriso Rende felice il cuore. Arricchisce chi lo riceve Senza impoverire chi lo dona. Non dura che un istante, Ma il suo ricordo rimane a lungo. Nessuno è così ricco Da poterne fare a meno Né così povero da non poterlo donare. Il sorriso crea gioia in famiglia, Da sostegno nel lavoro È segno tangibile di amicizia. Un sorriso dona sollievo a chi è stanco, Rinnova il coraggio nelle prove, E nella tristezza è medicina. E poi se incontri chi non te lo offre, Sii generoso e porgigli il tuo: Nessuno ha tanto bisogno di un sorriso Come colui che non sa darlo.
Stefano Benni – Io ti amo Io ti amo e se non ti basta ruberò le stelle al cielo per farne ghirlanda e il cielo vuoto non si lamenterà di ciò che ha perso che la tua bellezza sola riempirà l’universo Io ti amo e se non ti basta vuoterò il mare e tutte le perle verrò a portare davanti a te e il mare non piangerà di questo sgarbo che onde a mille, e sirene non hanno l’incanto di un tuo solo sguardo Io ti amo e se non ti basta solleverò i vulcani e il loro fuoco metterò nelle tue mani, e sarà ghiaccio per il bruciare delle mie passioni Io ti amo e se non ti basta anche le nuvole catturerò e te le porterò domate e su te piover dovranno quando d’estate per il caldo non dormi E se non ti basta perché il tempo si fermi fermerò i pianeti in volo e se non ti basta vaff…
Charles M. Schulz ed i suoi Peanuts Linus: Sei a una grande festa… in una sala affollata… d’un tratto dall’altra parte della sala affollata vedi la ragazza dei tuoi sogni! E sai di essere innamorato! Sigh. Charlie Brown: Non sono mai stato invitato in una sala affollata…
MixTime, #VogliadiFanciullezza #UnLibroperl’Estate MOLTO MOLTO ORSO di Guia Risari illustrazioni di Laura Orsolini Bohem Press, 2020 Giacomo e Bobo sono amici. Giacomo è un bambino e Bobo è un orsetto. Bobo vuole veramente bene a Giacomo e per lui farebbe di tutto, così una piccola idea comincia a prendere forma nella sua testa di orso: “E se mi trasformassi in qualcos’altro?”. Sicuramente Giacomo ha sempre desiderato avere più giochi e Bobo vuole davvero renderlo felice. Cominciano così le trasformazioni dell’orsetto in qualcos’altro: diventa un leone ruggente, un toro scalciante, una simpatica zebra, un’elegante aquila, una grande balena che nuota nella vasca da bagno… ma ogni volta c’è qualcosa che non va… … Magari Bobo non deve diventare “qualcosa” di diverso, ma “qualcuno” di diverso… Un albo illustrato con un orso trasformista che fa di tutto per stupire il suo compagno di giochi, però le trasformazioni non sono perfette, lui è un orso e proprio non riesce ad immedesimarsi completamente in altri animali. Però c’è qualcosa che Bobo può fare, può essere se stesso con qualcosa in più: un orso ancora più ORSO. L’amicizia non è forse questo? Cambiare, trasformarsi ed evolvere insieme?
«La gente crede a quello che vede.» (Toddy convince Victoria della fattibilità del trucco) Victor Victoria è un film del 1982 diretto da Blake Edwards. Il film è tratto da una vecchia pellicola del 1934 prodotta in Germania dall’UFA, il cui soggetto è stato scritto da Hans Hömsburg, diretto da Reinhold Schünzel e interpretato da Renate Müller, celebre attrice tedesca del tempo, con Hermann Thimig e Adolf Wohlbruck. Da notare che in Germania fu realizzato un altro remake di questa fortunata opera. Il film ha ricevuto sette candidature ai Premi Oscar 1983 e ha vinto il premio per la migliore colonna sonora (adattamento con canzoni originali). Nel 2000 l’American Film Institute l’ha inserito al 76º posto della classifica delle cento migliori commedie americane di tutti i tempi… … Non è mica la fine del mondo, sai? Guarda che capita a tutti quanti. A voi uomini, dico. Noi siamo fortunate. Noi donne, voglio dire, possiamo anche fare finta se necessario. (Norma) [a King Marchand, che soffre di impotenza]. #alTempoNelTempo
Eugenio Montale – Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio. Il mio dura tuttora, né più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede. Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio non già perché con quattr’occhi forse si vede di più. Con te le ho scese perché sapevo che di noi due le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue. Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale è la poesia n. 5 di Xenia II di Eugenio Montale, poi inserita all’interno della raccolta Satura. È una delle più note liriche scritte in memoria della moglie Drusilla Tanzi, ed è stata composta nel novembre del 1967. Nel 1975 gli venne conferito il premio Nobel.
Seven Nation Army – White Stripes Oggi Jack White è considerato come uno dei chitarristi più innovativi della sua generazione. Il suo percorso musicale è iniziato con i White Stripes, il duo composto da lui e dalla sorella Meg… …Stiamo parlando di Seven Nation Army, la hit che è diventata popolare in brevissimo tempo, per poi trasformarsi in un vero e proprio inno del rock; pubblicata ben diciassette anni fa, ancora oggi la canzone viene spesso utilizzata anche in occasioni che non riguardano direttamente la musica, come ad esempio durante le partite di calcio, quando viene intonata dai tifosi. Per Jack White questo è quasi un onore: “Non c’è nulla di più bello nella musica – ha detto – di quando le persone accolgono una melodia e le permettono di entrare nel pantheon della musica folk”…
Ennio Flaiano – Appartengo alla minoranza silenziosa Appartengo alla minoranza silenziosa. Sono di quei pochi che non hanno più nulla da dire e aspettano. Che cosa? Che tutto si chiarisca? L’età mi ha portato la certezza che niente si può chiarire: in questo paese che amo non esiste semplicemente la verità. Paesi molto più piccoli e importanti del nostro hanno una loro verità, noi ne abbiamo infinite versioni. Le cause? Lascio agli storici, ai sociologi, agli psicanalisti, alle tavole rotonde il compito di indicarci le cause, io ne subisco gli effetti. E con me pochi altri: perché quasi tutti hanno una soluzione da proporci: la loro verità, cioè qualcosa che non contrasti i loro interessi. Alla tavola rotonda bisognerà anche invitare uno storico dell’arte per fargli dire quale influenza può avere avuto il barocco sulla nostra psicologia. In Italia infatti la linea più breve tra due punti è l’arabesco. Viviamo in una rete d’arabeschi.
Cesare Pavese – Il desiderio mi brucia Il desiderio mi brucia il desiderio di cose belle che ho viste e non vissute. Il desiderio mi brucia ed impera ardente e solo nel mio cuore e nel mio cervello. Desidero tante cose che ho viste in trasparenza di musica fiori e profumi. Di luci e di brusii strani che avvicinano l’anima alla poesia. Che è questa voce? È il mio violino che canta (Strano. Eppure io non ci sono!) E questa vertigine insolita? È quella che provo quando La vedo. Tutto pare uno strano capogiro di febbre pieno di tanti frantumi di cristallo che scintillano e tintinnano tintinnano, tintinnano e scintillano … … ed in questa vertiginosa ridda ancora la vedo, bella e quasi assente immensamente bella ma lontana… … lontana… lontana… … come la musica… … come l’inebriante profumo… … come le luci che ora sono nel silenzio spente. 8 marzo 1929
Lunedì: NavigATTori, Santi (forse), Poeti: pensieri dedicati, a cura di Silvana Guida
Martedì: “I Martedì Letterari”, a cura di PieroAntonio Toma
Mercoledì: “MeetIng “VITANOVA” Summer edition #alTempoNelTempo a cura di Silvana Guida
Sabato: #Generazioni #Ritratti (Che cos’è un’emozione?), a cura di Silvana Guida
E ti vengo a cercare fa parte di uno dei migliori tratti artistici di Franco Battiato, Fisiognomica, album che fu pubblicato il 9 aprile 1988 e che rappresentò un inaspettato ritorno del Maestro alla musica leggera dopo che l’aveva accantonata, seppur per poco tempo, a favore dell’opera lirica.
In esso Battiato riuscì a coniugare l’accessibilità e il piacere del pop con una serie di significati profondi e di suggestioni che non possono lasciare indifferente anche l’ascoltatore più superficiale (Musica & Memoria).
E ti vengo a cercare anche solo per vederti o parlare perché ho bisogno della tua presenza per capire meglio la mia essenza. Ogni persona esiste solo in relazione agli altri, solo nel riflesso e nella nostra immagine vista degli altri diventiamo reali.
Battiato ha spiegato che E ti vengo a cercare è in realtà una canzone rivolta alla sfera del divino.
Divini sono, per chi ama, anche una donna o un uomo, a seconda dei casi. Però la tendenza è verso un essere superiore. C’è anche il tema dell’emancipazione dalle passioni che fa pensare a qualcosa di divino, così come anche la ricerca dell’essenza.
Nel 1996 esce Linea Gotica, secondo album in studio dei C.S.I.
Il titolo del lavoro evoca la linea di confine tra l’avanzare degli Alleati e l’occupazione nazifascista in Italia nel ’44: un taglio orizzontale che attraversa l’Appennino e le Apuane, separando i fronti dal mar Ligure all’Adriatico. È questa l’immagine che il gruppo usa per imporre l’urgenza di una presa di posizione:
Occorre essere attenti occorre essere attenti e scegliersi la parte dietro la Linea Gotica..
Tra le tracce di questo lavoro trova posto, a sorpresa, una canzone di Battiato che suona, apparentemente, come una semplice dichiarazione di amore… I C.S.I. prendono, impiegano, distorcono e trasformano E ti vengo a cercare in un modo che la rende, se possibile, ancora più fedele a se stessa.
Questo secolo oramai alla fine Saturo di parassiti senza dignità Mi spinge solo ad essere migliore
Web Radio Associazione Vitanova “PASQUA, la #gita con chi vuoi” 04 aprile 2021
Web Radio Associazione Vitanova nasce dallo scegliere di Salvatore Landolfi, ingegnere e promotore del “pensare libero”, dapprima attraverso gli incontri presso la LIBRERIA VITANOVA in viale Gramsci, a Napoli, poi – per l’appunto – con un progetto che, come ebbe a scrivere, andava a coprire il breve periodo della chiusura imposta per frenare il diffondersi del COVID19. La storia dirà altro: “il breve periodo” lo festeggiamo con la seconda candelina dedicata ad una Pasqua in casa, non per mancanza di volontà, semmai per mancanza di soluzioni, allegramente offerte da altre nazioni che invitano al sole di primavera, e noi, poveri cittadini, che restiamo fedeli, quindi chiusi in casa. Le voci che amichevolmente offrono quasi quotidianamente “parole, idee e suoni” attraverso la web radio dicono, con un coro anche dissonante, BUONA PASQUA. Una scelta di cuore, e – lo sappiamo – amore vuol dire anche perdonare le stonature. Il D.P.C.M., in ogni caso, consente che le farmacie restino a disposizione di quanti, speriamo non tutti, dopo aver ascoltato l’orchestra di voci del progetto, avranno un unico motivo di uscire urgentemente di casa: un buon prodotto contro l’incipiente mal di testa. Scusandoci, in ogni caso grazie alle amiche e agli amici che si sono prestati a questo semplice e partecipato progetto. Buona Pasqua a TUTTI
– Salvatore Landolfi, ingegnere “itinerante” – Slobodanka Ciric, scrittrice, performer, – Antonella Notturno, avvocato, insegnante suonatrice di gong e campane tibetane, creatrice di spazi sonori interiori ed esteriori, pittrice e fotografa autodidatta – Gherardo Mengoni, ingegnere, scrittore – Dina Bochicchio, artista, scrittrice, madre dell’artista prematuramente scomparso Riccardo Bochicchio – Mila Maraniello, digital artist – Rodolfo Molettieri, artigiano panettiere – PieroAntonio Toma, giornalista, scrittore – Jasmine Izzo, volontaria Associazione Annalisa Durante di Napoli e studentessa di psicologia – Nunzia Pastorini, bibliotecaria della Biblioteca a porte aperte Annalisa Durante di Napoli – Giuseppe Perna, Presidente Associazione Annalisa Durante, Napoli – Maria Rita De Fraia, artista e scrittrice – Paola Capriotti, ceramista – Vincenzo, 6 anni, progetto Baby Reading Forcella 0-6 anni promosso dall’Associazione Annalisa Durante di Napoli nelle scuole del quartiere – Mario, 70 anni, assiduo frequentatore della Biblioteca a porte aperte Annalisa Durante di Napoli – Anna, 15 anni, frequentatrice della Biblioteca a porte aperte Annalisa Durante – Nadia Basso, pittrice – Marcello Erardi, fotografo ideatore della pagina Fb Napoli vista attraverso gli scatti fotografici – Salvatore e Marco, cugini di 11 e 12 anni frequentatori della Biblioteca a porte aperte Annalisa Durante.
Lunedì: NavigATTori, Santi (forse), Poeti: pensieri dedicati, a cura di Silvana Guida
Martedì: “I Martedì Letterari”, a cura di PieroAntonio Toma
Mercoledì: “MeetIng “VITANOVA” Confronto di idee, a cura di Silvana Guida
Giovedì: “I Giovedì Letterari”, a cura di Donatella Schisa
Venerdì: Web Radio Fiaba Vitanova, a cura di Donatella Schisa
Sabato: #Generazioni #Ritratti (Che cos’è un’emozione?), a cura di Silvana Guida