E ti vengo a cercare fa parte di uno dei migliori tratti artistici di Franco Battiato, Fisiognomica, album che fu pubblicato il 9 aprile 1988 e che rappresentò un inaspettato ritorno del Maestro alla musica leggera dopo che l’aveva accantonata, seppur per poco tempo, a favore dell’opera lirica.
In esso Battiato riuscì a coniugare l’accessibilità e il piacere del pop con una serie di significati profondi e di suggestioni che non possono lasciare indifferente anche l’ascoltatore più superficiale (Musica & Memoria).
E ti vengo a cercare anche solo per vederti o parlare perché ho bisogno della tua presenza per capire meglio la mia essenza. Ogni persona esiste solo in relazione agli altri, solo nel riflesso e nella nostra immagine vista degli altri diventiamo reali.
Battiato ha spiegato che E ti vengo a cercare è in realtà una canzone rivolta alla sfera del divino.
Divini sono, per chi ama, anche una donna o un uomo, a seconda dei casi. Però la tendenza è verso un essere superiore. C’è anche il tema dell’emancipazione dalle passioni che fa pensare a qualcosa di divino, così come anche la ricerca dell’essenza.
Nel 1996 esce Linea Gotica, secondo album in studio dei C.S.I.
Il titolo del lavoro evoca la linea di confine tra l’avanzare degli Alleati e l’occupazione nazifascista in Italia nel ’44: un taglio orizzontale che attraversa l’Appennino e le Apuane, separando i fronti dal mar Ligure all’Adriatico. È questa l’immagine che il gruppo usa per imporre l’urgenza di una presa di posizione:
Occorre essere attenti occorre essere attenti e scegliersi la parte dietro la Linea Gotica..
Tra le tracce di questo lavoro trova posto, a sorpresa, una canzone di Battiato che suona, apparentemente, come una semplice dichiarazione di amore… I C.S.I. prendono, impiegano, distorcono e trasformano E ti vengo a cercare in un modo che la rende, se possibile, ancora più fedele a se stessa.
Questo secolo oramai alla fine Saturo di parassiti senza dignità Mi spinge solo ad essere migliore