

#R-esistenze

02 maggio 2001 – Marina Confalone e Eddie Roberts si ritrovano prigionieri per due giorni all’interno del loro ufficio, constretti ad una forzata convivenza, quasi una sorta di ”Grande Fratello” teatrale che non scruta pero’ in modo voyeuristico situazioni e personaggi. ”Al contrario -spiega ancora la Confalone- si scoprono silenziosamente le esistenze e i destini di due anime. Diversissime tra loro. Lui e’ invadente, estroverso, lei al contrario una donna ritrosa, distante, concreta. Un rapporto, il loro, fatto di attrazione, odio, fastidio, diffidenza, tenerezza -continua l’attrice napoletana- fondamentale per creare dinamiche drammaturgiche, necessario all’evolversi della storia.
”Una sorta di ‘educazione sentimentale’ fatta di silenzi e di sguardi. Ma soprattuto di scoperte -conclude Marina Confalone- Una sinfonia a due voci, il mio spettacolo, sfumata negli accordi e nei contrappunti. Impercettibile come ‘la musica in fondo al mare’. Perche’ i propri ritmi ognuno di noi deve trovarli dentro”. ‘‘La musica in fondo al mare” sara’ in scena al Teatro Flaiano fino al 27 maggio. FONTE: (Adnkronos)
Marina Confalone presenta “La musica in fondo al mare” di M. Confalone
con: Marina Confalone, Eddie Roberts, Alfonso Bennaduce
regia: Giampiero Solari
#Ritratti
Heidi Klum è una supermodella, stilista e conduttrice televisiva tedesca.
Nel 1992 partecipa al concorso di bellezza Model 92 dove la Klum, studentessa diciannovenne, si impone tra circa 25.000 concorrenti, compare nel programma tedesco Late-Night-Show Gottschalk condotto da Thomas Gottschalk. Vince il concorso, guadagnandosi un contratto da modella con stipendio minimo assicurato di 300.000 dollari.
Nell’estate del 1992 rinuncia a laurearsi come fashion designer per intraprendere la carriera di modella e inizia a presentarsi ai primi casting. La sua carriera comincia ad Amburgo, ma in seguito si trasferisce a Parigi e quindi a Milano. Nel 1993 si trasferisce a Miami e poi a New York, dove vive tuttora in un appartamento di Manhattan.
Nel 1996 fonda la Heidi Klum GmbH, la sua firma di moda, e si assicura il copyright sul suo logo e sul suo nome. Nel 1998 appare sulla copertina di Sports Illustrated Swimsuit Issue: è la prima modella tedesca a comparire sulla rivista, letta da 55 milioni di persone.
Dal 1997 al 2002 è stata sposata con il parrucchiere australiano Ric Pipino. Nel maggio 2004 partorì la sua prima figlia, Leni Olumi, che è nata dalla relazione con l’imprenditore italiano Flavio Briatore. I due si lasciarono poco prima della nascita della bambina. Il 10 maggio 2005 si sposò con il cantante Seal in Messico. La coppia ha avuto tre figli: Henry (2005), Johan (2006) e Lou (2009). Nel dicembre del 2009, il marito adottò Leni Olumi Klum, poi diventata modella anche lei: l’azienda Intimissimi ha ingaggiato madre e figlia insieme nella campagna pubblicitaria per la sua collezione natalizia del 2022.
Nell’aprile 2012 la coppia annunciò la separazione quindi Heidi chiese che il suo cognome di nascita fosse ripristinato, mentre il divorzio avvenne nell’ottobre 2014. Nel settembre 2012 ebbe una relazione con la sua guardia del corpo ossia Martin Kristen: a inizio 2014 la coppia si divise concludendo, oltre il rapporto sentimentale, anche quello lavorativo. Dal marzo 2014 al settembre 2017 ebbe una relazione con il mercante d’arte Vito Schnabel. Dal 2018 ha una relazione con il chitarrista dei Tokio Hotel, Tom Kaulitz:[ i due si sono sposati nel febbraio 2019. “continua” Nella moda, o sei in o vieni fatto a pezzetti. La migliore in questo è Heidi Klum. (Lobo)

#Ritratti
Carlo Sassi giornalista italiano

Da giovanissimo tentò la carriera da calciatore: nel 1946, dopo un provino non andato a buon fine con l’Inter firmò per l’Angerese, squadra che nella stagione 1947-1948 disputava il campionato di serie C. Successivamente, per motivi di studio e di lontananza geografica, rinunciò al contratto e si ritirò dal calcio professionistico. Militò ancora per quattro stagioni (l’ultima alla Gaviratese) tra i dilettanti, poi trovò un lavoro in banca dove rimase per nove anni. In Rai dal 1960, lavorò fin dall’inizio a La Domenica Sportiva e grazie a lui venne resa popolare la innovazione tecnologica che cambiò radicalmente le discussioni sul calcio: la moviola, già presentata al pubblico nel 1965 da Enzo Tortora, allora conduttore della Domenica Sportiva. Attraverso la moviola le azioni salienti delle partite di cartello possono essere mostrate al rallentatore, analizzate e lungamente discusse. “continua”
#Ritratti
Una vita spesa per gli ultimi quella di Biagio Conte
Una vita spesa per gli ultimi quella di Biagio Conte, che ha creato a Palermo e in provincia nove comunità. Figlio di imprenditori edili, a tre anni viene portato in Svizzera in un collegio di suore, ritornando a Palermo a 9 anni per poi essere inserito nel collegio di San Martino delle Scale per quattro anni. A 16 anni abbandona la scuola e inizia precocemente a lavorare nell’impresa edile della sua famiglia, ma a causa di una profonda crisi spirituale decide di allontanarsi dalla famiglia nel 1983, andando a vivere a Firenze. Nel maggio 1990 la scelta di vivere come eremita, ritirandosi nelle montagne dell’entroterra siciliano e successivamente facendo un viaggio interamente a piedi verso la città di Assisi. Il viaggio è stato reso noto alle cronache per gli appelli della famiglia d’origine alla trasmissione Rai “Chi l’ha visto?”, dove Biagio risponde in diretta informando del suo cammino verso Assisi.



#Ritratti
#Tratti e #Ritratti #AlFemminile – Rosemary Clooney
Rosemary Clooney è stata un’attrice e cantante statunitense.
Era la zia dell’attore George Clooney e sorella del giornalista e conduttore televisivo Nick Clooney, oltre che madre dell’attore Miguel Ferrer. Nacque a Maysville (Kentucky), da Andrew Joseph Clooney e Frances Marie Guilfoyle, entrambi cattolici, di origini irlandesi. Il padre era alcolista, e Rosemary e i fratelli spesso trascorrevano dei periodi con i parenti. Quando Rosemary ebbe 15 anni, sua madre e suo fratello Nick partirono per la California, mentre lei e sua sorella Betty rimasero col padre. Rosemary, la sorella Betty e il fratello Nick, divennero tutti famosi personaggi dello spettacolo.
Nel 1945 le sorelle Clooney vennero scritturate per il ruolo di cantanti in uno spot in una stazione radio di Cincinnati. La sua prima registrazione risale al maggio 1946, per la Columbia Records come cantante della band di Tony Pastor, con il quale lavorò fino al 1949. Nel maggio dello stesso anno incise la prima registrazione con la band e a luglio, sempre per la Columbia, incise la prima registrazione da solista. Nel 1951 la sua registrazione di Come On-a My House diventò una hit, la prima a scalare le classifiche; la Clooney non approvava la canzone, ma la Columbia le impose di registrare il pezzo, facendo leva sugli obblighi contrattuali.

PENTESILEA (2002) di Kleist, Regia Peter Stein. Debutta ad Epidauro, Merida, Siracusa, Carnuntum, Urbisaglia in versione estiva, e in versione invernale a Madrid e in tutta I’Italia.
MADDALENA CRIPPA interpreta Pentesilea



#R-esistenze
PENTESILEA, EROINA BORGHESE di Roberto Canziani
Siracusa – Pentesilea non piaceva a Goethe. Tanto che rispondendo a Heinrich von Kleist che gliela aveva inviata, Goethe scartava subito l’idea metterla in scena a Weimar e più per cortesia che per altro, la destinava a un vago teatro “di là da venire”. Buona ragione perché non piaccia a tutti quest’opera che Kleist aveva finito di scrivere nel 1808 pasticciando un po’ con la mitologia, e che non torna spesso nel canone dei registi, assai più disponibili invece a raccontare la favola di Caterinetta von Heilbronn o i sogni sonnambuli del Principe di Homburg. Eppure questa stessa ragione fa di Pentesilea un materiale altamente attrattivo per altri registi con proposte da vendere e un capitale di idee da rischiare. Come sono stati Carmelo Bene e Thierry Salmon. Com’è Peter Stein.
Pentesilea è stato l’ultimo lavoro di Salmon, quando col titolo di L’assalto al cielo aveva fatto presidiare dalle amazzoni un capannone ai Cantieri della Zisa a Palermo. Oggi sempre in Sicilia, per un festival che nasce a Siracusa col nome di Ortigia Festival, la ritroviamo in mano a Stein: una messinscena imponente, ma più per il progetto che per la luce che getta sul testo. Anche se luce ne gettano perfino troppa, i 500 fari puntati sulla scena e sul pubblico, abbacinante fondale della modernità da contrapporre all’archeologica tournée che lo spettacolo sta compiendo.
La Pentesilea di Stein ha debuttato infatti nello spazio elettivo dello spettacolo antico, il teatro di Epidauro. Da là si è trasferita al Teatro Greco di Siracusa, e tra breve toccherà Urbisaglia, Carnuntum (Austria), Merida (Spagna), in una coproduzione internazionale messa insieme anche per ribaltare il precetto che vuole che nei teatri antichi vadano in scena antichi testi, mentre questo è un lavoro che si ambienta sotto le mura di Troia, ma sopra ogni cosa svela la vocazione romantica per il demone erotico e per la cecità d’amore.
Che Maddalena Crippa fosse tra le attrici italiane la Pentesilea più adatta, era sicuramente scritto nelle carte del suo carattere. Meno sicuro è che il fuoco lirico del personaggio vada d’accordo con la sua grana d’interprete: esatta dentro i registri del vero (vedi L’attesa di Remo Binosi oppure L’Annaspo di Raffaele Orlando) e ineguagliabile tra canzonette (in Canzonette Vagabonde appunto e Sboom), Crippa si posiziona lontano da quel declamare a cui la invita il testo di Kleist, tradotto qui da Enrico Filippini, ma più di vent’anni fa, anni che uno a uno si sentono.
- Magnus
- Lo sconosciuto
- ISBN: 9788804689546
- 416 pagine
- 23,3 x 31,2 cm
- Cartonato
- In vendita dal 29 maggio 2018

#R-esistenze
Il primo episodio de Lo Sconosciuto appare nel luglio del 1975, e da allora il fumetto Italiano non è più stato lo stesso…
Attualità sociale, politica internazionale, erotismo e avventura, in uno straordinario mix che ha trasformato il modo di intendere la narrativa grafica nel nostro paese e che ha ispirato più di una generazione di autori.
Recensioni
“Magnus è uno di quei rari fumettisti al mondo capace di disegnare i sentimenti. Conosce le gradazioni emotive delle espressioni del viso, delle più indicative vibrazioni di un corpo.” Diego De Silva,
“Uno dei migliori personaggi in assoluto nell’intera storia del fumetto italiano.” Tommaso Cevoli, “Fumo di china” luglio/agosto 2018,
“Mezzo mercenario, mezzo agente segreto. Macho, risoluto e amorale, lo Sconosciuto fu l’iconoclasta meteora del fumetto italiano. […] Magnus impastava l’alto e il basso, la crudeltà e l’ironia, l’eroismo e il pulp, Neruda e Che Guevara, disegni pop e testi psichedelici. Insomma un genio.” Cosimo Trattini, “Tuttolibri – La Stampa” 22 dicembre 2018,
- Formazione
- Giorgio Gaber – voce
- Gianni Martini – chitarre
- Claudio De Mattei – basso
- Luigi Campoccia – tastiere
- Luca Ravagni – tastiere e fiati
- Enrico Spigno – batteria
- Produzione
- Gianni Neri – ingegneria del suono

#R-esistenze
Un’idiozia conquistata a fatica. Gaber 98/99 è un doppio album dal vivo del cantautore italiano Giorgio Gaber, pubblicato nel 1999 e venduto esclusivamente nei teatri durante le rappresentazioni.
È la registrazione dello spettacolo omonimo effettuata nell’ottobre del 1998. Ora è in commercio il CD Un’idiozia conquistata a fatica che comprende il repertorio dal 1997 al 2000.
Il luogo del pensiero un rifugio dove mettersi al riparo dall'affanno del presente e del futuro uno spazio abitato dalle cose più vere come un piccolo mondo che io possa contenere.
- #Premio Massimo Troisi #Racconti #Ieri
- Barbara Sirotti – Melania nel paese degli ippogrifi (1996)
- Barbara Sirotti partecipa al Premio Massimo Troisi con questo cortometraggio nel 1996. Oggi, è un’attrice ed ha recitato in film noti come “Oggi a te domani a me”, “Natale in India”, “Faber Nostro”.

#Racconti
#Premio Massimo Troisi #Racconti #Ieri – Il Premio Massimo Troisi nasce nel 1996, a due anni dalla scomparsa del grande attore e regista nato a San Giorgio a Cremano istituito dal Sindaco Aldo Vella da un’idea del regista Fulvio Iannucci che ne fu anche il primo direttore artistico con l’obiettivo di premiare attraverso un concorso nazionale i migliori cortometraggi comici prodotti da esordienti e professionisti. L’organizzazione della prima edizione del Premio Massimo Troisi richiese più di un anno durante il quale su allestita una mostra storica su Troisi curata dallo stesso Fulvio Iannucci e fu promosso un laboratorio teatrale diretto da Renato Carpentieri (Il giardino del teatro, 1995). Iniziativa di grande successo che fu ripetuta l’anno successivo con il progetto “Il teatro del fuoco” 1996)